Fuga dal virtuale
Un’illuminazione. Anche io ho avuto la mia modesta, seppur potente, illuminazione. Stavo seguendo due videoconferenze e, pur essendo ormai discretamente abile nella pratica del multitasking (tipo vestirmi mentre fumo o fare un’intervista mentre sono impegnata a scegliere la verdura al mercato), non sono riuscita a cogliere alcunché di entrambe. Mi sono accorta d’essere distratta da un pensiero molesto, una sorta di film mentale che mi proponeva fotogrammi assai demoralizzanti di ciò che sta diventando la mia vita. E tra un'immagine e l'altra, fantasticavo... Oh, se l'ho fatto! Ormai, da tempo, lavoro anche nei fine settimana; nel tempo libero scrivo, e quando mi guardo un filmetto (con copertina sulle ginocchia e tisana, come si confà a una signora della mia età) tengo accanto il telefonino. Telefonino che non mi abbandona nemmeno la notte, benché sia refrattaria a tenere dispositivi elettronici dove dormo. Sta accanto al piatto mentre mangio e in tasca dell’accap