Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2020

Qual è una vita normale?

Immagine
Foto di Xusenru Piano piano si ritorna a una vita normale. Lo sento ripetere con effetto eco, e quando me lo dicono, se è una giornata buona, esibisco entusiasmo. Un entusiasmo falso, ma a volte le bugie sono necessarie perché fanno del bene. Però, ogni volta, mi chiedo cos'è, qual è una vita normale. Poi, per amor di paranoia, parte la piramide di domande collegate: chi è normale? Chi ha fissato i parametri della normalità? E costui, chiunque fosse, era normale? La normalità è un concetto che mi turba da sempre; mi perseguita fin dall'infanzia, quando sentivo frasi tipo "questa bambina non è tanto normale". Ecco, anche qui, la normalità ha sfumature o è un assoluto? Se esiste una formula, uno schema, un accidente di regola che determina cosa è normale e cosa non lo è, come si può essere tanto o poco normali? Cercando sul vocabolario Treccani il significato della parola "normalità", ed escludendo le accezioni geometriche e giuridiche, la d

La gente e la via dell'eremitismo

Immagine
Prima era diverso. Ero diversa io. Non sto parlando di decenni fa, credo si tratti di una manciata di mesi; è non per via della pandemia, quella casomai mi è servita ad acquisire quella "consapevolezza" di cui molti si riempiono la bocca (lo faccio anche io, eccomi qui). La mutazione riguarda la gente, o meglio il mio rapporto con l'umanità. Qui è d'obbligo una premessa: questa è la mia terza vita. Non sto parlando di karma, reincarnazione o altre cosucce carine su cui intrattenersi amichevolmente quando non c'è di meglio da pensare. No, ritengo di aver vissuto una prima vita che va dagli 0 ai 15-16 anni e che preferisco dimenticare, pur non riuscendoci; la seconda arriva ai 32 ed è stata parecchio divertente, follia permettendo; ora sto vivendo nella terza che, con benevolenza, definisco catastrofica ma interessante. Nella prima ero affetta da timidezza patologica e diffidenza diffusa verso le persone... tutte, parenti compresi (e in alcuni casi,