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Visualizzazione dei post da agosto, 2019

Vita e opere dell'insonnia

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Di notte dormo un... niente (mi sto autotassando per ogni parola scurrile che dico o scrivo: spezzo una sigaretta a metà. Poi finisco per fumarmi due mozziconi, uno con filtro e l'altro senza). Mi hanno detto che sono affetta dalla sindrome del panettiere, e in effetti sotto casa ho un forno e mi piace sentire il rumore dell'impastatrice, che crea cali di tensione elettrica e mi si ammoscia la lam padina... e il profumo della pizza tra le 3 e le 4.30 AM. L'insonnia non sarebbe un problema. Anzi.  Di notte ci sono un sacco di cose da fare: il minestrone, iniziare e finire un romanzo giallo in un'unica soluzione (con lampadina incerta), annotare pensieri, abbozzare romanzi, scrivere sui muri di casa, colorare il soffitto (vedi foto), guardare un film in bianco e nero, ascoltare musica con le cuffie, uscire per una passeggiata e fissare inebetita i semafori giallo lampeggiante, farsi la ceretta ai baffetti... insomma, non ci si annoia, anche perché la natura

Mentre cercavo la pace interiore

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Dalla finestra di Alice Per trovare la pace interiore, contemplare il proprio sé profondo, baloccarsi con i demoni che infestano la mente, sfuggire da rabbia e altri inquinanti, esistono varie alternative: c'è chi va in India, in Buthan o in un monastero; chi si isola in eremo lontano dalla civiltà cibandosi di licheni o in una lussuosa spa a mangiare aragosta al vapore, e infine chi percorre la via dello shopping compulsivo. Io ho spento il modem per una settimana. Niente internet e niente telefono (lo smartphone era acceso, lo ammetto... perché ho degli amici che mi preme sentire tutti i giorni, ma in mia difesa posso giurare che nessuno di loro è minimamente inquinante). Tutte le alternative di cui sopra sono allettanti, non ci piove; è che sono pigra, piena di grane finanziarie e un tantino agorafobica. Tuttavia, l'idea del lichene la tengo a mente magari per la prossima estate. Ora, penserete che me ne sia stata in casa a meditare, che nulla abbia interferit

La qualità del sonno e la radio cinese

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Per chi soffre d'ansia e suoi derivati, ma anche per chi sta bene (per dire), la qualità del sonno è importantissima. E la fase del risveglio svolge un ruolo fondamentale. Qui c'è il problemuccio della radio sveglia. Acquistata nel supermercato cinese per ben 10 euro, fin da subito ha rivelato una piccola criticità. L'ho colta la prima mattina che mi sono svegliata con gente che cantava inni sacri. Mi pareva di avere in casa una folla che pregava per me... e mentre sei nel letto ancora un po' addormentata, e sei altamente ipocondriaca, hai la sensazione che il medico abbia allertato il prete di zona. Ogni sera cercavo qualche altra stazione, una qu alsiasi. Mi pareva di trovarla e poi, all'ora prestabilita per iniziare la giornata, mi ripartiva la messa. Allora ho recuperato l'imballaggio della giargiattola e sono tornata dal cinese che, tra l'altro è gentilissimo e mi è simpatico. Gli spiego che l'aggeggio prende solo Radio Maria, qu