Post

Visualizzazione dei post da ottobre, 2017

Pensieri positivi in preparazione

Immagine
                     Alcuni, questa sera, festeggeranno Halloween. Come festa non mi fa impazzire di gioia; diciamo che tutti quei ragni finti che adocchio in giro mi inducono a generare pelle d'oca in esubero. Tuttavia mi piace la cultura celtica, da cui in effetti hanno origine buona parte delle feste sacre e profane. Per favore, non mi subissate di messaggi su quanto appena detto sia un tantino eretico e passibile di un'eternità all'inferno; la mia quota di dannazione la sto già pagando con un certo anticipo, confido in uno sconto successivo, ammesso che si presenti l'evenienza. Dicevo che le feste celtiche mi affascinano parecchio, e qui siamo in fase di Samhain, cioè degli ultimi frutti, quelli che si raccolgono in previsione dell'inverno. Si dice che siano frutti dolci e ricchi, un sostegno per l'attesa. L'attesa la conosco bene: aspetto la paga, il pullman, una notizia che non arriva mai, tempi migliori, gente che si è persa, pensieri p

Piccole perle d'ipocondria

Immagine
Ho un dolore alla schiena, a lato, sotto, a tre quarti della scapola sinistra. Non è un'algia di tipo ossea o muscolare, lo so, sono in grado di riconoscere cosa fa male e cosa no. A tratti fa male anche il braccio, se diminuisco le sigarette si attenua... francamente non ho provato a fumare meno, tuttavia mi pare sia così. Ora, potrei pensare a un dolore intercostale (il costato è più in basso), alla cervicale (che giustifica anche la nausea e i capogiri; ce li ho), all'arrivo del freddo (ho sulle spalle uno scialle da nonnina che mi faccio impressione da sola), all'infiammazione di un tendine (non peggiorerebbe con la sigaretta, o almeno non così nell'immediato)... Non serve possedere doti telepatiche, so perfettamente che avete indovinato a cosa sto pensando. Tumore al polmone. Ultimo stadio. Mi concedo tre mesi di vita. Forse meno, forse mi eviterò questo Natale e quelli successivi; è l'unico pensiero che mi dà un po' di sollievo dall'an

Poi c'è Harry Potter

Immagine
- Dovresti, in quattro righe non di più, riassumermi Harry Potter - disse la romana. - Sticazzi - rispose la torinese. Perché mentre si scrive, a volte i dialetti vanno a confondersi. Questo è un estratto della comunicazione tra Patrizia (di lei vi ho già parlato: un'amica ineguagliabile, con cui mettiamo in piedi progetti perlopiù inattuabili; ma ci si diverte) e me. E da qui parto per il consiglio di lettura di oggi, ammesso che qualcuno non abbia ancora affrontato la questione "Harry Potter" e sia disposto a farlo ora. Lo so, siamo grandi; fin troppo, per quello che mi riguarda.  Ho iniziato a leggere Harry Potter a un'età ragguardevole e solo perché un'amica mi aveva regalato i primi due volumi, insistendo sulla qualità dell'opera. E' stato un buon Natale e, nonostante le resistenze iniziali, mi sono innamorata subito di questa saga che pareva finire mai... poi è finita e mi è dispiaciuto. Insomma, persino in un periodo molto agora

Internet e l'ottundimento del sensorio

Immagine
"Ottundimento del sensorio", termine medico che indica un animale "imbambolato". Questa mattina, la mia amica Maria Cristina, veterinaria, mi ha messa a conoscenza di questa definizione che ha aperto la stura a una serie di considerazione sulle nuove generazione, ma anche su quelle vecchie come la mia. Le ho descritto, al meglio delle mie possibilità, l'aspetto che so di avere appena sveglia (e che mantengo senza sforzo per il resto della giornata): sigaretta pendula, occhio vacuo, fatica a digitare anche sulla tastiera. Ha confermato che si tratta di ottundimento del sensorio. Non so se in questi casi il veterinario attacchi l'animale a macchinari predisposti a mantenerti in vita, seppur in presenza di encefalogramma perlopiù piatto. So per certo che prima dell'avvento di internet, delle App e dei giochini annessi, il mio aspetto era diverso, la casa più disordinata ma a mia misura, e c'era sempre pronto un libro da leggere o una stor

Alla fine...

Immagine
Immagine di Creozavr La scena è questa: Sto camminando con passo spedito (il passo spedito è una licenza poetica, diciamo che per le mie attitudini sto quasi correndo ma per il resto del mondo caracollo), tenendo il trasportino con la gatta. L'andatura e l'ansia da veterinario mi rendono rantolante (ma sì, aggiungiamoci anche le sigarette).  Sono spettinata, con una tuta da ginnastica che apparteneva ad un amico, quindi rischio di perdere le braghe da un momento all'altro, senza trucco e con una scarpa che lascia intravedere un alone di calzino bianco all'altezza dell'alluce.  D'altra parte sto andando dal veterinario, non a fare colazione a Buckingham Palace. E aggiungiamo che sento l'inquietante presenza di un attacco di panico pronto ad assalirmi appena giro l'angolo. O anche prima.   - Ma sei proprio tu? - Mi sento dire.   Per un attimo penso che il panico abbia acquisito anche il dono della parola. Volto leggermente la testa e

L'era della rabbia

Immagine
Foto di Harry Fabel Non so se capita anche a voi di avvertire una presenza in costante aumento di rancore, odio, intolleranza, insomma rabbia. Si litiga selvaggiamente per la politica, la religione, il calcio, i tradimenti presunti e reali, il parcheggio, persino per le grane personali dei vip (di cui, francamente, ci dovrebbe importare poco o nulla, visto che abbiamo già parecchi guai personali da gestire e mettere in fila ordinata: un lavoro grosso che richiede concentrazione e nessuna distrazione).  A volte sembra ci abbiano corretto l'acqua con neurotossine. Non lo escluderei a priori, almeno non senza dati certi di laboratorio in grado di fugare ogni dubbio. Giusto stamani hanno tentato di trascinarmi in una lite su chi c'era prima in una fila. Me ne sono stata sulle mie, ma durante lo sforzo per tirarmene fuori, due persone mi sono passate davanti; le ho viste con i miei occhi. Non ho protestato perché c'è solo una cosa che sopporto meno delle accese di

Esperienze psichiatriche

Immagine
Preferirei non scrivere di medici e farmaci. I motivi sono tanti, perlopiù personali; tuttavia vorrei anche evitare d'influenzare scelte molto importanti. Non sto dicendo che ho la presunzione di farvi cambiare idea sulle cure che qualcuno di voi sta seguendo o sulla via che intende intraprendere in tal senso, ma ricordo che per un po' di tempo (soprattutto all'inizio del disturbo, quando ero convinta non saper più prendere una decisione sensata) tendevo a riporre troppa fiducia nei consigli altrui, e sospetto di aver fatto alcuni sbagli macroscopici proprio a causa di questa tendenza. Così, mi limito a raccontarvi le mie esperienze con gli psichiatri e solo ed esclusivamente perché le ritengo divertenti (viste in retrospettiva). Ho l'obbligo di dirvi che quando mi ammalai (lo so, non è una malattia, si tratta di un disturbo; a mio parere cambia poco, e comunque "quando mi disturbai" suona malissimo). Dicevo, quando mi ammalai ero convinta che gli

Mi sa che non sono smart

Immagine
(Collezione privata; mia) Non ho la costanza del collezionista, ma ci sono oggetti che mi piace avere attorno, a portata di mano, d'occhio, di piacere.  Macchine per (da) scrivere, matite e taccuini. Se averne un po' ovunque per casa significa collezionarli, li colleziono. Questo dovrebbe dare l'idea di quale sia il mio rapporto con gli aggeggi tecnologici. E credo spieghi i vari incidenti che frequentemente interessano questo blog.  Ve ne sarete accorti, e siete stati tanto carini da non farmelo pesare, che la formattazione non è un granché formattata, la veste grafica non si può guardare, i caratteri cambiano font e corpo a loro discrezione, i colori sono un tantino fuori forma (brutti, un pugno in un occhio). Non sono così vecchia da trovare difficoltà insormontabili nell'approccio con internet (anche se ancora non ho la più vaga idea di cosa significhi avere, dare, destreggiare, attraversare in passo di danza, esibire un'ottica SEO), ma nemmeno

La donna misteriosa

Immagine
Mi piace osservare le persone. Sono interessanti, anche quando non lo sono. A volte m'imbambolo a fissare qualcuno, il che può generare fraintendimenti più o meno imbarazzanti; ne sono consapevole a posteriori, sul momento non me ne rendo conto. Vorrei giustificarmi, desidererei dire ai malcapitati (o malcapitate) che li guardo come fossero animali allo zoo, seppur senza sentire il malessere che provoca vedere un animale chiuso in un posto dove non ha scelto di stare. Poi mi convinco che pochi capirebbero la mia buona fede e forse resterebbero urtati dall'analogia. Mi piace scovare dettagli negli occhi, nella forma delle orecchie, nelle pieghe delle labbra. Mi capita d'immaginare cosa, chi mi capita a tiro, stia pensando: da una lieve smorfia o da un movimento delle mani ricavo un film mentale, se sono in giornata buona. Nei giorni "no" mi accontento di un cortometraggio senza colonna sonora. Questo è uno dei motivi per cui i social network mi a

Arancio fa bene

Immagine
La mia copia Ho già affermato in precedenza che, a mio parere, una buona lettura funge da eccellente antidepressivo, peraltro senza effetti indesiderati ; a meno di non avere tra le mani un libro che proprio non riusciamo a tollerare, ma in questo caso si può sospendere immediatamente l'assunzione, senza scalare il dosaggio, e poi provare con un'altra "molecola". Per amore di verità, a cui aggiungerei l'etica giornalistica e un'onestà che mi ha creato più di un grattacapo, premetto che l'autore del romanzo di cui mi preme raccontarvi qualcosina è un mio carissimo amico. A questo punto, qualcuno potrebbe insospettirsi, mettere in dubbio la mia imparzialità; e farebbe bene: con gli amici sono molto più severa che con gli estranei, se quello che scrivono non mi piace, gli dico che non mi piace e accompagno il concetto con suoni provenienti dalle labbra serrate e con un gran gesticolare. Mentre in questo momento sto amabilmente sorridendo, gli o

Filosofia da bar

Immagine
Sì, origlio. Poi riporto. Sono una specie di Mata Hari di periferia. Se solo mi spostassi di più, potrei tentare il doppio gioco. Forse mi gioverebbe anche imparare a danzare, ma me ne preoccuperò a tempo debito. Da quando hanno aperto il bar qui sotto, ho riempito di appunti un taccuino. Non è che li spio, sono loro che urlano. Forse li spio un po', tuttavia (mi permetto d'insistere) gli avventori passano il tempo a fumare sul marciapiede e a esporre dati sensibili a volume esagerato. Oltre a violazioni della privacy di schemi e tattiche calcistiche, di cui fatico a comprendere i meccanismi, mi arrivano considerazioni su qualsiasi argomento. Si va dalle cose pratiche a inconsapevoli lezioni di filosofia, dalla critica (lucida e a tratti raffinata) dei reality televisivi all'arte cinematografica. A giudicare dalle voci (non li vedo, preferisco immaginarli) e dai racconti, i tipi da bar qua sotto sono prevalentemente miei coetanei, ma con un vissuto