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Visualizzazione dei post da maggio, 2022

Storia di una storia che forse non finirà mai

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  ALLARME: è il pezzo più lungo che abbia mai scritto. CONTINUARE SOLO SE FORTEMENTE MOTIVATI. Sono dell’idea che se una cosa nasce male non può finire bene. Per dire, una o due mie relazioni sono iniziate male e non sono finite in tragedia solo perché ho un carattere adorabile. Tuttavia, anche io ho qualche difettuccio, tra i quali spicca una testardaggine snervante per me e per gli altri. E la premessa è fatta, ora passo al succo di questo mio pezzo che scrivo perché vorrei un vostro parere, consiglio, riflessione (astenersi perditempo). Di norma, nella scrittura, tendo alla rapidità: ho un’idea… tac! Massimo tre mesi e deve essere su carta. Poi impiego altrettanto tempo nella revisione e a cambiare continuamente parere sul fatto che ho scritto un’opera da Pulitzer o una schifezza che fatico a leggere pure io. Non vorrei dirvelo, ma questa è un’altra premessa (mi escono in pratiche dispense). Eccoci: tre anni fa ho avuto un’idea. Se proprio devo essere onesta, l’idea l’ha avuta una b

Storiella tristanzuola, con lieto finale

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            Mentre guardo la fiumana di gente in coda all’ingresso del Salone del libro (di mattina, di sabato mattina; ma solo io amo dormire nel fine settimana?), penso che se ognuno di quegli individui cotto dal caldo acquistasse il mio romanzo, diventerei ricca, il mio editore potrebbe vivere sulla spiaggia di Dubai, le sue meravigliose collaboratrici lavorerebbero solo se e quando ne hanno voglia, e saremmo tutti felici. Tuttavia, smetto di fissare la madre delle mie fobie, salto la coda per avere informazioni su dove si trovi l’ingresso stampa (perché non sentendomi scrittrice ho deciso che era giusto e onesto avere l’accredito “sincero”). Chiedo “I giornalisti possono passare da qui, che mi è più comodo?”. Ovviamente no. E lì è avvenuto un fatto curioso: mi si avvicina un uomo che, con gentilezza, mi spiega che la figlia ha appena pubblicato un romanzo. Chiama la figlia (non una ragazzina, diciamo vicino ai trenta) e la illumina su cosa faccio. Di solito, davanti a scene del gen