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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

Voi, io e la tecnologia

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Vi è già capitato di sentire uscire dalla vostra bocca una convinta asserzione seguita da congiunzione coordinativa avversativa? Ecco alcune frasi tipo: Odio il cioccolato, ma mangerei una tonnellata di torta Sacher; Non sono ipocondriaca, ma quella ghiandola gonfia mi fa ansia che non ci dormo; Non sono razzista, però brucerei gli zingari; Amo la gente, ma preferisco la solitudine; Adoro gli animali, ma i gatti non li sopporto; eccetera. A parte che due di queste frasi mi scappano spesso; se pensate che una sia quella relativa alla ghiandola inquietante, vi sbagliate: inizio sempre le conversazioni sui miei mali con "sono ipocondriaca", ormai ho fatto outing da tempo. Comunque, tralasciando l'amore per la torta Sacher e la gente, ciò che mi capita di ripetere con frequenza allarmante è "Detesto la tecnologia, ma lavoro con Internet e il resto del tempo lo trascorro perlopiù su computer o a fissare inebetita lo schermo del tablet".

Le mie feste

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Trascorrerò Pasqua e il relativo diminutivo in compagnia di gente dalla mente obnubilata da malattie varie ed eventuali. Non me faccio un cruccio, considerando che una delle conversazioni più brillanti degli ultimi tempi l'ho intrattenuta con una donna in stato catatonico... secondo l'augusto parere dei medici che a volte, lasciatemelo dire, tendono a una certa superficialità diagnostica. Ho già acquistato ovetti di cioccolata (quella buona) per le operatrici sanitarie, che in questi mesi mi hanno insegnato una lezione preziosa: fuori di qui bisogna ripulirsi la mente da ciò che si vede e si sente, bisogna dimenticare che la vita è anche questa. Loro ci riescono bene per via dell'esperienza, io sto cercando d'imparare e sono lenta come sempre. Sì, c'è la signora che si mangia la tovaglia appena la si lascia fare, un'altra che piange senza sosta lamentando di voler tornare a casa sua, e c'è la figlia di una donna dall'aspetto nipponico (è b

Una gara di resistenza

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Continuo il pellegrinaggio che tocca gli uffici asl, assistenti sociali, ospedali, rsa, inps, associazioni... diciamo che il cammino di Santiago di Compostela mi pare una cazzatina in confronto. Zaino in spalla (dentro c'è di tutto, da documenti vari - un faldone che sembra stia andando in tribunale a portare la memoria difensiva sul caso del mostro di Firenze - a confezioni di Pavesini ormai triturati al punto che li mangio con la cannuccia; da romanzi, taccuini e matite - l e attese sono eterne - al coltellino svizzero che non si sa mai). Chili di roba sulla spalla, bronchite nel torace, Xanax in circolo come fosse colesterolo. Nel girovagare iterizio (parola inesistente che tuttavia mi piace perché sa di ietr burocratico e conseguente consunzione epatica) scopro che gli uffici competenti di Torino Sud si trovano a Torino Nord e che, negli stessi, l'era digitale è ancora lontana a venire.  In fondo, amo i paradossi; vorrei tanto li apprezzasse anche la mi