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Visualizzazione dei post da gennaio, 2022

Un buon inizio di giornata

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Poche cose sono belle come... No. Poche cose mi fanno sentire bene come andare al mercato quando ancora stanno montando (allestendo, preparando; fate voi) i banchi. I venditori, anche con il clima da glaciazione e l'abbigliamento da spedizione polare, sono gentili, chiacchierano volentieri perché ti vedono come una di loro, che fa la spesa alle 7 perché poi deve andare a lavorare. E allora, se si accorgono che osservi quel poco di merce esposta, t'invitano a comprare anche se la bilancia è ancora sul furgone; vanno a naso e ti caricano di roba. Stamattina, in quel di Via Vigliani, ho trovato una panettiera che mi ha detto di amare tanto quel lavoro da sentirsi contenta quando si alza dal letto alle 4. Ed era veramente piena d'entusiasmo e di energie, tant'è che un frammento di quella disposizione d'animo pare sia trasmigrata in me (che normalmente sembro nel bel mezzo della spedizione Ziegler). Mentre lei sistemava pagnotte e brioches e parlava, io ho divorato un tr

Angoscia della domenica

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  Ci sono mattine (o pomeriggi, quando vado a dormire all'alba; il che accade sempre più di frequente) in cui, appena sveglia, mi chiedo "Perché dovrei vivere? Per quale motivo dovrei alzarmi da questo letto?". Lo so, è un tipo di pensiero che non fa piacere leggere: non è allegro, ironico o sarcastico. Ma tant'è. Di solito finisco con il considerare persone e animali che senza di me non ce la farebbero, e questo mi convince della mia bontà, ma non di quella della vita. Questo fenomeno lo chiamo "Risveglio con angoscione", e si manifesta perlopiù di domenica. Eppure, per me, è un giorno come tutti gli altri: mi faccio un bagno, lavoro a computer, frequento lo stesso numero di persone del lunedì o del sabato (ossia, tendo perlopiù a darmi per morta), a volte vado a fare la spesa. Ormai, le domeniche sono giornate indifferenti al loro ruolo. Mi alzo e faccio le cose sopra elencate. Certo, sento quella stanchezza da "chi se ne frega" e q

Blue Monday

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Edward Hopper picture   Oggi è Giornata internazionale del 𝐁𝐥𝐮𝐞 𝐌𝐨𝐧𝐝𝐚𝐲 ossia il lunedì più triste dell'anno che ovviamente, in alcuni Paesi, coincide con la Giornata della Depressione. E' vero che ormai ogni giorno (o quasi) si celebra qualcosa, e spesso si tratta di assolute bizzarrie (abbiamo la giornata del tapiro, del backup, degli ufo e persino delle emoji... tempo fa avevo elencato le migliori - ossia le più divertenti - in questo articolo ), ma pare che quella di oggi sia stata designata non a caso. E allora vediamone la storia. A stabilire che ogni terzo lunedì del primo mese dell'anno coincidesse con un repentino calo dell'umore è stato lo psicologo Cliff Arnall, docente all'università di Cardiff; il quale è anche l'autore del nome. Blue Monday: il termine inglese "Blue" è usato per indicare una sfilza di sensazioni sgradevoli come la tristezza, la malinconia, la noia e probabilmente altre, nessuna delle quali con accezione positiva.

Teoria del pistacchio per combattere la rabbia

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  Non mi arrabbio. Mai. Io mi irrito, che è diverso. Ma anche irritarmi non è facile; c'è gente che ci prova di continuo, senza sapere che ho una mente da meditante: la svuoto e poi mi concentro sul respiro; aria che entra, attraversa le narici, passa alla gola e giù fino all'addome, poi inizia il viaggio a ritroso. Provate a irritare qualcuno che si concentra sul respiro e capirete quanto può essere irritante per voi, ma non per il soggetto che si vuole irritare (irritante anche la ripetizione del verbo irritare, vero?). Ora, data questa premessa, vi parlerò dei pistacchi. Il pistacchio mi piace molto, in ogni sua forma (compreso il gelato verdolino che, a quanto mi si dice, non è tra i gusti più gettonati). Per motivi che mi sfuggono, negli ultimi anni il prezzo dei pistacchi è notevolmente aumentato, quindi ne sgranocchio pochi e sempre più raramente. Ma vuoi privartene a Capodanno? No! Acquisto una confezione da 300 grammi, prezzo 6,99 euro (7 euro, senza girarci attorno).