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Visualizzazione dei post da dicembre, 2021

Auguri!

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  Quest'anno gli auguri li delego a una bimbetta che non crede in Babbo Natale ma è una grande sognatrice. Quindi, vorrebbe che continuaste a credere nell'impossibile, perché il "possibile" farà anche meno male ma non stupisce; e lo stupore è la cosa migliore che ci possa accadere. E quella bimba suggerisce di lasciare sempre spazio d'azione (tanto spazio, grande come una pista da ballo, così ci si può fare anche due salti, nell'attesa) alla follia, alla ribellione, alle risate e alle persone che ci abbracciano senza costrizioni né costruzioni. State bene, soprattutto non lasciate che il male e le ingiustizie vi contagino; prendetevi cura di voi e dei vostri amici, e innamoratevi senza rimorsi o pudore, che il tempo è un gran burlone: un attimo si è bambini, quello dopo ci si sforza per sembrare adulti e poi… finisce per finire. Trascorrete un buon Natale, attendete la mezzanotte per aprire i regali (magari dedicando più attenzione al bigliettino, lì c'è 

Senza cinture

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  Questa notte ho scoperto che le cinture di sicurezza della mia auto sono lì solo per figura: peraltro, non è che siano oggettini così affascinati da guardare né tanto comode da indossare, dato che ad ogni movimento tentano di segarmi la giugulare. Comunque, ho inchiodato (mi piacerebbe!)... insomma ho pigiato con entrambi i piedini sul pedale del freno e, dopo un vago testacoda poco scenografico, tuttavia meritevole di applausi da parte di qualche clacson insonne, sono finita con la fronte a pulire una porzione di parabrezza. La cintura ha assecondato con premurosa delicatezza ogni movimento del corpo, senza opporre alcuna resistenza. Mi sono fatta nulla, ma solo perché io, invece, per natura oppongo una fiera resistenza davanti a qualsiasi scossone la vita mi pari davanti. Ora, che fare con questa vettura che ormai è un'amica e quindi non si può portare a rottamare, ma che ciuccia acqua come un cammello, accende spie a caso forse per assecondare lo spirito natalizio, ha un coper

Insonnia: cause in questa casa

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Uno dei massimi esperti del settore mi ha detto che devo riportare alla normalità i ritmi circadiani.  Dopo essermi consultata con un buon vocabolario, ho riflettuto parecchio su cosa s'intendesse per normalità.  Nell'infanzia stavo spesso con gente insonne che detestava restare sveglia da sola; poi, al mattino mi rifilavano una manciata di chicchi di caffè da sgranocchiare durante la scuola, dove dormivo con la testa sul banco e, causa chicchi da sgranocchiare, ho sviluppato un'intolleranza alla caffeina e una tachicardia precoce; altri che mi ospitavano iniziavano a litigare col favore delle tenebre o si dedicavano ad attività più soddisfacenti ma altrettanto rumorose: comunque sempre in coppia. Io ero spaiata, sempre stata spaiata. Nell'adolescenza ho iniziato a girovagare qua e là, prevalentemente di notte perché di giorno c'era ancora la scuola dove continuavo a dormire, ma con la testa sulle gambe del compagno di banco che diventava paonazzo ogni volta che il

Gioco, emoji e autoanalisi

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  Secondo lo psicologo sociale Michael Argyle  in una comunicazione faccia a faccia utilizziamo: espressione facciale, contatto visivo,  gesticolazione, postura, tatto  e comportamento spaziale o prossemica. L’a spetto verbale (parole) incide solo per il 7% sulla reale natura del messaggio.  Non è di questo che desidero parlarvi oggi, ma è utile per capire qualcosa nel casino che ho in testa e che giro paro paro a voi. Ci sono notti (molte) in cui non riesco a dormire nemmeno un’ora. Diciamo che in mondo ideale, che sostanzialmente sarebbe quello in cui posso concedermi di fare ciò che mi pare, andrei a dormire all’alba per svegliarmi poco prima del tramonto; oppure sceglierei di abitare in un luogo con meno impedimenti al sonno, ma di questo vi parlerò un’altra volta perché l’argomento di oggi non è nemmeno l’insonnia e le sue cause ambientali. Di notte, quindi, svolgo numerose attività: leggo, scrivo, carico la lavatrice, cerco cose perse nel caos che mi circonda, guardo il cie