Bollettino medico dell'auto

Nessuna notizia sullo stato di salute dell'auto. Il meccanico prende tempo, tentenna, tergiversa, oserei dire che cincischia (è un termine forte, lo so). Ho già visto dei medici fare così, molte volte: preludeva a nulla di buono, finiva con una biopsia.

E' che io non insisto e le altre auto mi passano davanti. Le vedo, lucide e possenti, sul ponte con un mucchio di professionisti che ci lavorano. La mia piccina resta in un angolo, con il cofano aperto e lercio. Se solo fosse in grado di fare due passi, la riporterei a casa... perché, per quanto tenti di trattenermi, riverso le mie paranoie su di lei e la immagino affrontare un ricovero coatto senza il supporto di ansiolitici.

Se il meccanico in questione non fosse un armadio, andrei a scuoterlo con violenza. Invece parto decisa, con la mente in assetto di guerra (ha anche gli anfibi), e mi blocco appena lo scorgo avvicinarsi con una chiave inglese in mano; stringe costantemente un attrezzo minaccioso, mai capitato di vederlo senza. Così balbetto qualcosa a cui lui risponde con spiegazioni sommarie e un invito a non rompergli le balle perché ha già altri problemi urgenti (anche di natura personale) da risolvere.

Ho provato ad accennargli qualcosa sulle mie limitazioni di tipo psicosomatico e mi ha guardata con occhio vacuo vagamente tendente all'aggressivo, quindi ha grugnito qualcosa che non ho capito; infine mi ha chiesto per quale oscuro motivo non mi compro un'auto nuova. Lì sono andata bene, risposte da trenta e lode, come se mi avesse chiesto di esporre l'argomento a scelta, pensavo scappasse un applauso con stretta di mano finale; invece ha continuato a stringere una brugola grande quanto una clava. Tuttavia, mi è parso leggermente mosso a compassione e gli ho strappato un invito a ripassare tra una settimana.

Ora, qua seduta, immagino un futuro non motorizzato, fatto di attese alla fermata di un bus che non ho il coraggio di prendere (ci provo, ne lascio passare due o tre, ingollo uno xanax maxi, poi torno a casa dicendomi che comunque non dovevo fare nulla di così fondamentale... in un'ottica universale). 
Insomma, non importa se la pompa della benzina, la testata e l'impianto elettrico sono persi "come lacrime nella pioggia". E non importa se non esistono più i pezzi di ricambio (peraltro, anche se fossero ancora in produzione, toccherebbe accendere un mutuo). Qualcuno faccia qualcosa!


Intanto mi limiterò ad attendere con la calma del Buddha, che mi sembra traspaia dalle mie caute parole.


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