Il panico in casa

Concludo il decalogo.  Se non sapete di cosa sto parlando significa che vi siete persi due tappe fondamentali del viaggio nel meraviglioso mondo dei metodi antipanico; mentre  vi occupavate d'altro  (cosa stavate facendo?) abbiamo parlato di elastici da polso, di sacchetti magici, respirazione diaframmatica e del dottor House. Lo so, dispiace non esserci stati; c'è di buono che ritrovate tutto in rapida sequenza leggendovi gli articoli precedenti. Qui non si butta via niente, è la filosofia della casa.

Oggi parliamo dell'attacco di panico che arriva quando meno ce lo aspettiamo, ospite inatteso in momenti in cui ci pare di stare discretamente bene. È subdolo lui, non gli si cambia la testa nemmeno a mazzate; è un caratteriale, imprevedibile, avrebbe bisogno di un lungo ciclo di psicoterapia.

Il panico tra le mura domestiche: come contrastarlo?
Io tendo a doverlo affrontare con maggior frequenza al mattino, appena sveglia, quando apro gli occhi e sento quella punta d'angoscia che non prelude a nulla di buono. Dopo le 10 sera, quando tutto tace e difficilmente si può presentare una nuova grana (o una vecchia ma d'intensità maggiore), l'ansia entra in modalità stand by, che è la mia preferita: salvaschermo cerebrale con pesci tropicali che vanno avanti e indietro. Tuttavia so che per la maggior parte delle persone, soprattutto per chi come me vive solo, la notte si fa spesso lunga e tormentata.
  
7. Pet therapy - in casa o fuori, panico, ansia o quant'altro,  pochi possono starvi così vicino, dandovi un immenso sostegno, come un animale. Provato scientificamente: cani e gatti fanno bene alla salute e sono i più potenti antistress naturali. Tuttavia, se pensate di adottare un amico a quattro zampe senza la convinzione di restituirgli l'amore che vi dà, lasciate perdere per favore. Come in qualsiasi relazione, con qualsiasi essere vivente,  l'egoismo non porta alcun beneficio... ed è giusto che sia così.  
Infine, per gli agorafobici può costituire uno stimolo assai fecondo avere un cane da dover portare fuori con regolarità; prima di prendervi l'impegno, però, verificate l'effettiva fattibilità. Io ho fatto da dog sitter  per qualche giorno al cane di un'amica, ho appurato che in alcuni momenti proprio non ce la facevo (benché quel delizioso cucciolone sembrasse volermi aiutare, sul serio, non scherzo) e ho deciso che continuerò a circondarmi di gatti... che amo particolarmente e caratterialmente mi somigliano molto di più. 

8. Musicoterapia - Personalmente, quando l'ansia si fa brutta, qualsiasi suono mi fa andare nel pallone. Fortunatamente ognuno di noi è diverso, quindi la musica (soprattutto quella classica e la new age) aiutano a ritrovare le proprie coordinate mentali. Ottimi anche i suoni della natura (ne ho già parlato nel pezzo sull'insonnia, possiamo passare oltre).

9. Camminata notturna - durante attacchi che colgono nel cuore della notte (il panico è subdolo, proprio un gran bastardo, l'ho già detto, lo so, ma voglio evitare di scordarlo) si consiglia di alzarsi dal letto e iniziare a girovagare per casa come anime in pena ma tenendo sotto controllo la respirazione: lenta e profonda. Restare sdraiati non porta alcun giovamento, anzi mette comodo il panico e, da ospite petulante quale è,  tende a non andarsene di sua spontanea volontà. 

10. Pregare - non è una battuta. Benché io non sia credente, credo nella forza della fede. Non importa la religione, il culto; che si sia cristiani o wikkan, buddhisti o adoratori di Thor e famiglia... pregare, recitare un mantra, ballare sotto la luna piena (ognuno ha il suo rituale, comunque rispettabilissimo) rilassa la mente e la predispone alla guarigione. E quello che la mente dice, il corpo fa.
Quindi, vi prego, provate a pregare.

ATTENZIONE: questo non è un  sito medico, io non sono una psichiatra, psicoterapeuta o qualcosa del genere. Mi assumo la responsabilità di quello che dico, ma voi cercate d'essere più responsabili di me. E ricordate di chiedere aiuto, sempre, non c'è nulla di cui vergognarsi. Grazie.

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