Lavoro online per i refrattari al mondo esterno
Piedi sulla scrivania, una posizione scomodissima e per nulla ergonomica, mi appresto a mantenere la promessa. Ora provo a districare la matassa del lavoro online e, devo dirlo, qui ci trovo fili spezzati, tocca fare nodini qua e là: la qualità non è delle migliori.
Consentitemi ancora un elenco numerato, tanto per evitare dispersioni confondenti.
1. Come già detto in precedenza, sono da evitare come il fuoco tutti gli annunci che sfoggiano foto di gente felice con sfondo paradisiaco e seno sovrabbondante.
Sono fregature. Magari non tutte, ma è bene ricordare che nessuno regala soldi a random, in compenso tanti cercano di fregarvene a piene mane. E qui siamo tutti d'accordo, non abbiamo dubbi in proposito.
2. Per chi sa scrivere, soprattutto velocemente e senza tentennamenti, una strada può essere quella dei content marketplace. Provati, sono seri, pagano con puntualità; un'inezia ma puntuale. Tra quelli che ho bazzicato (diciamo così) quello più soddisfacente (diciamo così) è Melascrivi: ogni articolo è pagato da pochi centesimi a qualche euro, ma richiedono una qualità dei testi alta. La cifra è stimata a parola; tuttavia, attenzione: tra le parole non sono conteggiati gli articoli, i verbi ausiliari, le congiunzioni... pare di dover scrivere due righe e si finisce con un romanzo breve. Gli errori sono puniti con penalità pecuniarie e le linee guide vanno seguite come il Vangelo a catechismo.
3. Operatore call center a domicilio. Qui l'offerta è alta.
Sperimentati: mettono a dura prova il sistema nervoso, peraltro già compromesso di suo, ma si può tirare su un mezzo stipendio (o uno intero, se come me mangiate quasi niente).
Non per spegnere l'entusiasmo, ma due cosucce in proposito le devo dire: i turni sono lunghi, sfiancanti, con pause miserrime, non esistono festività, gli interlocutori sfogano su di voi spesso e volentieri la rabbia repressa da generazioni.
Il guadagno? Da fabbrica cinese. La buona notizia è che non c'è un cinese che s'incazza e vi insulta in ideogrammi se avete un attimo di crollo.
Per un po' di tempo si può fare; magari si prova per un mese, ecco, e si prega che la società per cui si sta lavorando non abbia, nel frattempo, trasferito la propria sede legale in Burkina Faso.
Ci giro attorno, non so come darvi la notizia: a volte spariscono (uno strappo deciso è sempre il metodo migliore).
4. Linee erotiche. Non sono mai giunta a un tale livello di disperazione e comunque mi manca il talento in tal senso. Dicono che paghino discretamente. Fate come volete, io non giudico nessuno e capisco le istanze di tutti. Però vi prego, non fatelo! La vita ci offre già sufficienti spunti d'umiliazione... Però non giudico.
Se proprio si vuole (o si deve; a volte la possibilità di scelta latita) tentare la strada degli 899 (sono quei numeri che se li chiamate vi prosciugano la carta di credito in un amen), meglio optare per una carriera da cartomante... si frega la gente, non ci piove, ma c'è l'alibi mentale che insomma, se la sono un po' cercata; i media lanciano periodicamente allarmi ben precisi e comunque un sensitivo (ammesso che esistano) degno di questo nome non lavora per frazioni di centesimo al minuto.
5. Vendere oggetti o creazioni proprie. Liberatevi del superfluo: fa bene bene dal punto di vista energetico, come insegna il feng shui (riattiva la circolazione del ch'i e altre stranezze del genere), e può tirare in cassa qualche soldino. Siti di vendita on line ce ne sono tanti, dalla vendita diretta all'asta (vi consiglio di utilizzare l'opzione "ritiro", altrimenti è necessario effettuare la spedizione e le file alla posta non sono il top per placare l'agorafobia... a volte, anche arrivarci alla posta è un'impresa da spedizione sull'Everest; viene da partire con la bandierina).
Per le creazioni handmade la spedizione è d'obbligo (si vende meglio all'estero), ma esistono servizi di ritiro pacchi a domicilio: costano di più ma alleviano l'ansia. Se create oggetti originali, si può guadagnare bene, ma mi rendo conto ora di avervene già parlato. Sorry.
6. Sondaggi retribuiti. Si guadagna poco ma ci spendete poco tempo. Cercate sui motori di ricerca le società che cercano candidati in tal senso, iscrivetevi a tutti. Qualcosina entra.
7. Al punto 6 collegherei Ciao.it. Si tratta di un sito (o portale, fate voi) dove esprimete giudizi e scrivete recensioni su prodotti di vario genere. Se la vostra opinione viene votata da un numero cospicuo di persone, si guadagna poco ma la cifra, tutto sommato, è proporzionale all'impegno (che è minimo).
Per ora altro non vi saprei dire. Spero di avervi stimolato al punto di generare da voi un'idea alternativa vincente. In tal caso, non siate egoisti, condividete con i vostri compagni di sventura. O almeno dateci un indizio.
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