Celebrità e attacchi di panico
E' consolante sapere che anche i VIP soffrono di attacchi di panico? Direi di no. Tuttavia è interessante scoprire che oggi come in passato alcune celebrità sono riuscite a fare grandi cose nonostante dei disturbi piuttosto (o molto) invalidanti.
Tra le star dei giorni nostri troviamo Madonna, Britney Spears, Giovanni Allevi (che al panico ha dedicato una sinfonia), Carlo Verdone e molti altri.
Ma i più interessanti sono i personaggi famosi del passato.
Intanto inizierei con il ricordare che Sigmund Freud - sì, sì, proprio lui, quello che ha teorizzato un mucchio di cose che ci riguardano - aveva qualche problemuccio a gestire l'ansia da prestazione: in alcune occasioni pubbliche gli è capitato di svenire "come una donna isterica" (il virgolettato contiene affermazioni dell'epoca). Se non sbaglio, fu proprio lui a ricondurre l'isteria all'esclusiva sfera femminile... potrei dire ben gli sta, ma un po' dispiace.
Uno dei celeberrimi scrittori italiani, nientemeno che Alessandro Manzoni, soffrì per tutta la vita di depressione, attacchi di panico e agorafobia; usciva raramente e solo se accompagnato. In alcuni suoi appunti parla di "angoscia incontenibile" e di malesseri che ai tempi nessuno sapeva curare e nemmeno diagnosticare. Devo dire che, dopo averlo saputo, ho iniziato a nutrire una certa simpatia anche per i suoi Promessi sposi, che prima faticavo a digerire.
Altra agorafobica era la meravigliosa poetessa Emily Dickinson. A lei venne diagnosticata "spossatezza nervosa". Comunque sia, se ne stava rinchiusa tra le mura della sua casa e pur essendo molto religiosa, evitava persino di recarsi nella chiesa del paese.
Diceva che quella era una scelta volontaria che, tra l'altro, agevolava l'esplorazione degli spazi interiori. Ad oggi, i suoi numerosi studiosi concordano nel dire che era agorafobica, senza se e senza ma.
E vorremmo mica dimenticare Charles Darwin? Certo che no.
Gli attacchi di panico lo hanno costretto a vivere come un recluso per anni.
Soffrì di DAP per tutta la vita, ma il disturbo non gli impedì di arrivare alle isole Galapagos. Mica dietro l'angolo... si trattava di attraversare l'Atlantico, farsi il giro del Sud America e risalire la costa Pacifica.
Ebbe modo di scrivere: "Mi sveglio durante la notte e ho paura, benché non vi sia alcun motivo razionale", "Non mi sento bene, mi gira la testa e mi tremano le mani. Sono depresso", "Spesso il cuore mi batte all'impazzata".
Posso dirlo? Darwin è un mito d'uomo. Lui, con il suo malessere, è arrivato fino alle Galapagos e io mi lamento se devo andare dal panettiere...
E consideriamo che Darwin, Manzoni, la Dickinson, e tanti altri, si sono spupazzati sintomi, annessi e connessi, senza il supporto di antidepressivi o ansiolitici.
Sì, dei miti.
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