I seicento passi

Seicento passi: la distanza tra la porta di casa mia e la tabaccheria.
Trecento all'andata e trecento al ritorno.
Sono un'inezia per chiunque, ci riuscirebbe anche un neonato gattonando.
Dovrò provare a gattonare anche io, perché in posizione eretta non sempre mi è facile arrivare a destinazione. E' per questo motivo che conto i passi: distraggo la mente.

Sono appena tornata, sudata e fisicamente provata, con la respirazione rantolante che non è mai un buon segno.
Oggi, i passi erano seicentocinque. Qualcosa non è andato per il verso giusto e sono un po' infastidita e perplessa per via del numero dispari. Stessa strada all'andata e al ritorno, senza soste. Anche presupponendo che con l'età mi si stia accorciando il passo, perché la mia camminata non è stata suddivisa equamente tra andata e ritorno? 

Lo so, oh se lo so, che questo pensiero e il conseguente turbamento indicano una distorsione mentale da non riderci sopra. Il problema è che se non ci rido, mi preoccupo. Poi mi preoccupo comunque, ma con una certa ilarità.
E' che non mi sentivo nel pieno delle forze (e quando mai?), girava tutto; non proprio come una vertigine, più come una che ha paura di uscire da casa. Non si scappa, così è.

Ovviamente ho prodotto alibi a iosa: tendo a giustificare la mia mente come farebbe una madre con il figlioletto ipercinetico e spaccamarroni.
Oggi ho dato la colpa al caldo, e ammetterete anche voi che la teoria può essere plausibile: vasodilatazione, calo di pressione implementata dallo scarso apporto di nutrienti; ci sta.

Però ho anche ricordato che d'inverno imputo il dolorino al petto (quello mi spaventa parecchio, lì fatico a sogghignare, lo ammetto) alla vasocostrizione da freddo. 
Nelle stagioni intermedie, che peraltro non dovrebbero esistere più (o almeno non come quelle di una volta) il malessere è fisiologico, da cambio di stagione appunto.

Trovo assai strano che nessuno psichiatra mi abbia certificato un disturbo più serio di quello d'ansia generalizzata.
Perché comunque sono ancora qui a interrogarmi sul passo spaiato, e non mi sembra tanto normale.

Per il resto sto benissimo.

Commenti

Post popolari in questo blog

Lavoro a domicilio: vince il sesso

Ne usciremo migliori? Ciau bale!

Superstizioni da sigaretta