Cioccolato, ansia... e i lama

La scorsa notte, mentre mangiavo una pagnottina con una barretta di cioccolato fondente, ho ragionato su alcune cose.
In prima istanza mi sono chiesta perché mi ostino a mangiare cioccolato fondente. Non mi piace, tuttavia so per certo che fa bene all'apparato cardiocircolatorio. Questo sarebbe un motivo più che valido se non avessi sperimentato di persona che il suo sapore chiama la sigaretta; come il caffè, suppongo... non lo so, non lo bevo, per il mio palato ha un retrogusto di cioccolato fondente.

Archiviata, seppur con notevoli perplessità, la questione dello spuntino notturno, sono passata a discutere tra me e me di un argomento meno foriero d'inquietudine.
Ho notato che da qualche tempo, qui su (in, per?) questo blog, parlo spesso di animali. Troppo e a sproposito.
Amo molto gli animali, ma questa non è una ragione soddisfacente per rompere le scatole agli altri con macachi, falene e bradipi (mi piacerebbe presentarvi i miei nuovi ospiti: due gattini bellissimi, ma mi trattengo e non è uno sforzo titanico, posso farcela per rispetto nei vostri confronti).

Ammetto che mi piace conversare di animali con amici e chiunque abbia la pazienza di ascoltarmi, ma tendo a incontrare ostacoli nel contestualizzare l'argomento e a lungo andare sembra che io dica cose insensate. Capita raramente che i miei argomenti non abbiano un senso, è che li espongo male, con l'urgenza d'inserirli in altri temi poco attinenti. Il guaio è tutto lì.

Quindi oggi vi parlerò dei lama: camelidi sudamericani noti per l'ottima lana e una o due abitudini lievemente sconcertanti; ma chi non ne ha?
Tutte cose che sapete già, e se non le sapete avrete le vostre buone ragioni che non giudico.
Anzi, vi dirò che anche a me i lama hanno sempre lasciata un briciolo indifferente, ma ciò accadeva prima di sapere dei suoi occulti poteri anti-ansia.

Ne parlavo ieri a un'amica (prima del pane e cioccolato) e lei mi è parsa entusiasta; abbiamo anche meditato un po' sull'opportunità di adottarne uno, concludendo, purtroppo, che si tratta di un animaletto impegnativo. Insomma, la soluzione ci è parsa poco pratica per noi e per lui (il lama).
Cioè, in fin dei conti è più comodo portarsi dietro lo Xanax, soprattutto sui mezzi pubblici, piuttosto che un camelide. Non fosse altro che la benzodiazepina non ti sputa addosso senza una ragione; e anche se ne avesse ben donde non lo farebbe: lo Xanax tende a mantenere un costante atteggiamento ieratico.

Concludendo, e per dimostravi che non sto campando teorie in aria, è stato dimostrato che passare del tempo con un lama, allevia l'ansia, la depressione e altre emozioni moleste. Attenzione: in questo senso il lama funziona più di qualsiasi altro animale (cani e gatti compresi).
Qui inserisco un link per dimostrarvi la mia assoluta onestà. Lo so, sono tedeschi, ma cerchiamo di dargli ugualmente un po' di fiducia.
E se qualcuno di voi ha avuto un'esperienza in tal senso, mi farebbe cosa gradita se volesse condividerla.





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