Il peso non è fortuna

La magrezza ha la stessa dignità dell'adiposità. Tra l'altro, se i due fattori propendono verso l'eccesso, presentano rischi per la salute in egual misura. Rischi grossi, non bazzecole. 
La rilevanza statistica non è legge: se la popolazione tende maggiormente all'obesità, non per questo la magrezza deve essere ricondotta a qualche fenomeno paranormale.
Aggiungerò un'ultima considerazione a questa insensata premessa...
L'aggiungerei volentieri, se solo non mi fosse scappata di mente; casomai la inserisco dopo, in corso d'opera, prima o poi tornerà a casa.

Perché oggi vi tedio con questioni di gravità corporea? Per lo stesso motivo per cui non riesco a ricordare quell'ultima considerazione che sta rallentando di parecchio la scrittura: non lo so.
Ciò che tuttavia mi pare certo è che i problemi d'ansia, nevrosi, depressione, eccetera, nella stragrande maggioranza dei casi si portano dietro grane legate al peso.
C'è chi per superare lo stress s'ingolfa di cibo (perlopiù preso a caso, senza un progetto prestabilito) e chi si astiene da qualsiasi pratica che prevede la masticazione (chewing gum - anche detto cicles in alcune regioni - a parte, che tra l'altro a stomaco vuoto crea un'acidità che si può accendere una sigaretta con un ruttino).

Ecco mi è venuta in mente la considerazione finale della premessa, e non è un argomento da poco, potremmo parlarne per giorni se solo non avessimo un sacco di cose da fare: la dieta (nell'accezione che indica metodi per variare il peso corporeo) impone una fatica erculea in entrambi i casi presi in oggetto. 
Mangiare di più, per chi non ha mai fame (o finge di non avvertirla), provoca la stessa sofferenza del togliere i carboidrati e le proteine a quanti stanno per farsi l'agognato panino extra-large con provola, maionese, burro, mortadella e foglia d'insalata (per rispettare la "quota verdura" giornaliera). La stessa, identica, non scherzo. Anzi, vi dirò che mangiare a stomaco chiuso provoca una nausea che non ve la auguro.

Dal momento che la memoria ha ripreso a lavorare a pieno ritmo, so anche perché sto facendo questo inutile, quanto tirato per i capelli, ragionamento sul peso.


E' che a volte la gente mi lascia perplessa. Ieri, durante una fiacca passeggiatina (a dire il vero, in quel momento stavo agonizzando su una panchina, ma fin lì ci ero arrivata e quindi si tratta di una passeggiata a tutti gli effetti), una signora mi ha chiesto come faccio a non ingrassare pur essendo in età "critica". Tutte le mie età sono state critiche, questa non lo è più di altre, ma non importa. 

Ho risposto che basta mangiare poco. 
Sono stata telegrafica, tendo sempre alla concisione quando si parla di cose che mi toccano nel profondo... e la magrezza è nella top ten dei miei argomenti tabù; ne parlo con voi solo perché siamo tra gente che comprende i fatti della vita.

Il dialogo è proseguito così:

- certo però che ci vuole una volontà di ferro (dice lei)
- bastano alcuni anni di lavoro precario, un affitto più alto dei guadagni, un livello di stress da fare saltare tutte le sinapsi e il gioco è fatto (ribatto io)
- certo che è una bella fortuna non mettere peso...

Avrei voluto concludere che la vera fortuna è essere stupidi, ma dato che ormai sono in età "critica" sto diventando una "signora".

Mai giudicare un libro dalla copertina, anche se questa è molto sottile e all'apparenza proporzionata (persino carina).
Credo che domani vi parlerò di un bel libro che ho finito di leggere da poco.

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