La centralina funziona

Tu non hai niente che non si possa curare con due Prozac e una mazza da polo! 
Questa frase, tratta da un film di Woody Allen, ha su di me un effetto consolatorio; vi faccio ricorso ogni volta che mi pare di sbarellare completamente.
Capita anche ai migliori (forse) di sentire qua e là nella propria mente una certa inclinazione alla follia. E' un inganno, un giochetto per mettersi in allarme e rifocillare l'ansia.

Fa un lavoraccio, la poverina, e tutto per distrarmi dal vero problema, che ovviamente non so qual è. Cioè, qualche idea ce l'ho, ma non sono ancora riuscita ad afferrare la questione per la coda e tenerla saldamente; sguscia via come un'anguilla (e anche per oggi l'animale l'ho infilato nel pezzo).

L'ansia ha bisogno di cibo di continuo, è un sacco senza fondo.
Ed è così che s'innescano meccanismi (piuttosto perversi, a dirla tutta) di cui ignoro la causa ma conosco bene l'effetto.
L'impressione è che mentre tieni tutto sotto controllo, ti scappi un attimo e ci metti mesi a ritrovarti.
Nel frattempo la paura lievita come un soufflé troppo entusiasta e ti ritrovi a pensare d'essere definitivamente scivolato nella pazzia.

La pazzia terrorizza. Da qualunque angolazione la si guardi, mette un'inquietudine non da poco: cosa combinerò a mia insaputa? Mi limiterò a discutere animatamente con me stessa o andrò in giro con un pitale in testa ad allarmare l'umanità con fosche previsioni sulla fine del mondo?
Fa pensare quanto il disagio di un comportamento non consono alla "normalità" crei tensione interiore.

Tanti anni fa, ebbi modo d'incontrare uno psichiatra molto illuminato (almeno secondo il mio modesto parere). Mi raccontò che ad alcuni suoi pazienti, imbarazzati dagli sguardi della gente che li vedeva litigare tra sé e sé, aveva consigliato di mettere un auricolare discretamente vistoso e tenere un telefonino in mano. Pare che questo piccolo stratagemma portasse un po' di sollievo.
Ai tempi mi parve una soluzione sciocca (e, soprattutto, una "non-soluzione"), ma ora, ripensandoci, ammetto che c'è della genialità.

Non parlo da sola e so per certo di non soffrire di una patologia psichiatrica d'entità significativa, ma tengo a portata di mano un auricolare... tanto per non farmi trovare impreparata.

So che, come dice Woody Allen, non ho niente che non si possa curare con due Prozac e una mazza da polo; quest'ultima sospetto mi gioverebbe maggiormente o quantomeno potrebbe produrre finalmente degli effetti significativi. Ho già trovato dei volontari, casomai volessi provare questa terapia. C'è la fila, la gente mi vuole bene.
Eppure l'ansia mi fa credere un'infinità di cose che non hanno fondamento: pesca tra le paure più profonde e prende il giocattolino con cui intrattenermi per la giornata.

Così, mi ritrovo a pensare che sto impazzendo completamente (parzialmente mi pare d'esserlo già), poi prendo un ansiolitico e piano piano giungo alla conclusione che si tratta solo di un fusibile guasto... la centralina funziona.



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