Stanchezza e deficit d'attenzione
Sono stanca. Tanto.
E' una stanchezza fisica, mentale, atavica, endocrina, paranormale.
Dormo poco e ho sempre sonno, avverto tutti i sintomi del deficit d'attenzione.
Ma evito di lamentarmene per non darvi pensiero.
Avverto costantemente un senso di fretta abbastanza ingiustificata.
Avverto costantemente un senso di fretta abbastanza ingiustificata.
E' che in realtà faccio tre lavori. Quattro, se consideriamo giustamente lavoro inseguire chi mi deve pagare un lavoro terminato a giugno; la stanchezza fiacca la capacità di trovare sinonimi, ad esempio alla parola "lavoro".
Nessuno di questi mi permette di mettere insieme uno stipendio foriero di vita decorosa. Ma non me ne lamento, se non con la cassiera del supermercato, quando le tocca stornare una confezione di formaggio francese infilato nella cesta con un'entusiasmo ignorante (l'entusiasmo tende sempre all'inconsapevolezza; lui se ne frega del portafoglio).
Ho poco tempo, peraltro spezzettato qua e là, da dedicare a ciò che mi piace fare.
Temo ci sia anche una punta di depressione che, come sappiamo, genera stanchezza cronica.
Esibisco una vergognosa ricrescita che andrebbe spennellata o colorata con un pennarello, se solo trovassi la tonalità giusta e non avessi paura di perdere tutti i capelli;
invio mail a destinatari sbagliati, tipo foto di deliziosi maialini all'uncinetto alla commercialista, in luogo di una ricevuta;
faccio telefonate mute passibili di denuncia, perché quando rispondono non so più chi sto chiamando, perché, come e dove, e vado in panico;
mi ritrovo, più spesso di quanto vorrei, a fissare il vuoto con la mascella pendula (per ora non perdo il filo di bavuccia, ma non garantisco sul lungo periodo);
ho dichiarato false generalità invertendo sillabe appartenenti al mio nome e cognome reale; ai fini legali credo sia un reato, a quelli clinici temo si tratti di ictus;
ho tentato di accendere una sigaretta che non avevo tra le labbra, si è rischiato un giro al reparto ustionati;
non riesco a sentire gli amici che mi mancano.
Mi sono svegliata con la tachicardia e non accenna a sedarsi.
Ieri sera mi sono concessa la visione di un film e da ore tento di ricordare titolo, cast o anche solo un accenno di trama: fisso il vuoto con la mascella pendula.
Da almeno quindici anni, avrei bisogno di una vacanza: relax, mare, sonno a oltranza, un cuscino morbido, cibo sano e in abbondanza (con un pezzetto di formaggio francese).
Con tutto ciò so che ad ottobre il padrone aspetterà l'affitto fino a farsi esplodere la cistifellea. Quello di settembre l'ho pagato oggi, ed è stato un momento di amara riflessione sul senso della vita.
E allora mi chiedo: perché?
Ma non me ne lamento.
Buona settimana a tutti.
Commenti
Posta un commento