Pensieri positivi in preparazione

                     Alcuni, questa sera, festeggeranno Halloween.
Come festa non mi fa impazzire di gioia; diciamo che tutti quei ragni finti che adocchio in giro mi inducono a generare pelle d'oca in esubero.
Tuttavia mi piace la cultura celtica, da cui in effetti hanno origine buona parte delle feste sacre e profane. Per favore, non mi subissate di messaggi su quanto appena detto sia un tantino eretico e passibile di un'eternità all'inferno; la mia quota di dannazione la sto già pagando con un certo anticipo, confido in uno sconto successivo, ammesso che si presenti l'evenienza.

Dicevo che le feste celtiche mi affascinano parecchio, e qui siamo in fase di Samhain, cioè degli ultimi frutti, quelli che si raccolgono in previsione dell'inverno.
Si dice che siano frutti dolci e ricchi, un sostegno per l'attesa.
L'attesa la conosco bene: aspetto la paga, il pullman, una notizia che non arriva mai, tempi migliori, gente che si è persa, pensieri positivi, sinapsi funzionanti, parole che ho sulla punta della lingua e che baratto con sinonimi insoddisfacenti...

Per i celti, Samhain è anche il tempo in cui i semi attendono nella terra. Per estensione del concetto, la nottata che sta per arrivare inaugura il periodo della preparazione interiore.
E quanto mi piace la preparazione interiore! Ci lavoro poco e in modo discontinuo, ma mi piace.
Il vuoto iniziale propedeutico alla nascita o rinascita, vediamola come ci pare, sa di un posto in cui si può costruire di tutto.

Dicono che nella notte tra il 31 e l'1 si debba ascoltare in silenzio. Cosa non facile, perché qui i bambini hanno importato la tradizione americana di suonare i campanelli per avere dolcetti: rompono le balle, ma sono bambini ed è bello che si divertano senza dover tenere in mano un aggeggio elettronico. Quindi gliela si passa.

Detto ciò, io che non festeggio alcunché, questa sera preparerò un po' di cose per l'inverno buio e freddo (se arrivasse un po' di pioggia non me lamenterei, anzi; qui attorno sta andando tutto a fuoco ed è tempo che smetta: la natura non merita una fine così cruenta e indecorosa).
Direi che cercherò di seminare pensieri positivi, anche se il terreno si presenta ostile.
Solo un pretesto? Può essere, ma ben venga.

Sognare è una delle poche cose gratis. 
Buon capodanno celtico a tutti voi!

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