La donna misteriosa

Mi piace osservare le persone. Sono interessanti, anche quando non lo sono.
A volte m'imbambolo a fissare qualcuno, il che può generare fraintendimenti più o meno imbarazzanti; ne sono consapevole a posteriori, sul momento non me ne rendo conto.
Vorrei giustificarmi, desidererei dire ai malcapitati (o malcapitate) che li guardo come fossero animali allo zoo, seppur senza sentire il malessere che provoca vedere un animale chiuso in un posto dove non ha scelto di stare.
Poi mi convinco che pochi capirebbero la mia buona fede e forse resterebbero urtati dall'analogia.

Mi piace scovare dettagli negli occhi, nella forma delle orecchie, nelle pieghe delle labbra.
Mi capita d'immaginare cosa, chi mi capita a tiro, stia pensando: da una lieve smorfia o da un movimento delle mani ricavo un film mentale, se sono in giornata buona. Nei giorni "no" mi accontento di un cortometraggio senza colonna sonora.

Questo è uno dei motivi per cui i social network mi annoiano un po'. Tutti raccontano e io non vedo niente, perché il processo inverso non mi riesce. Ma, come sappiamo, le mie uscite sono limitate, quindi...
Tuttavia, recentemente è arrivata una donna. Il nostro incontro virtuale è stato agevolato da questo blog: lo legge, mi ha cercata su Fb, ci siamo trovate.

Lei m'incuriosisce proprio tanto.
La sto osservando, ma non mi dà modo di attaccarmi al minimo indizio.
Nessuna foto di profilo, nemmeno un gatto, una bandiera, un fiore, un tramonto sul mare.
Nulla di nulla, a parte la sagoma azzurrina che Fb piazza d'ufficio in attesa di sostituzione con un elemento più personale.

Mi invia spesso messaggi, sotto forma di video, brani musicali, poesie.
Non li pubblica direttamente sulla mia bacheca, come se temesse di disturbare o, mi piace pensare, come se non volesse condividere con altri qualcosa che è solo nostro.
Comunica privatamente, e in effetti i suoi contenuti sono molto privati. So che forse nessun altro li capirebbe, perché sembrano una rappresentazione puntuale dei miei stati d'animo del momento. E consideriamo che soffro di sbalzi d'umore piuttosto repentini.

Ci indovina sempre, riesce ad arrivare con il contenuto giusto nel momento giusto. Io rispondo qualcosa, perlopiù avvicinandomi con la cautela di chi ha paura di fare scappare un passerotto.
Lei fa altrettanto in una riga.
Non si sbilancia, non mi concede alcunché di lei anche se le scrivo che m'incuriosisce.

Ho immaginato che sia una donna estremamente riservata e schiva o timida. Ho persino pensato che abbia il timore che, raccontandomi qualcosa di sé, io ci scriva un pezzo sul blog (cosa che in effetti sto facendo, seppur in assenza di elementi utili in tal senso).

Però noto che anche il suo profilo "social", i suoi post, sono essenziali: c'è eleganza, il tratto di gusti raffinati e originali. Ma è come una finestra che dà su un interno che sai pieno di belle cose celate da una spessa tenda.

Così mi capita di provare a immaginarla. Ha i capelli corti, più o meno come quelli della sagoma azzurrina, gli occhi grandi ed è molto giovane ma con un'atavica fame di conoscenza che la rende molto più matura dei suoi anni.
Sorride dolcemente per più di un minuto davanti un'opera d'arte che le piace; guarda le persone strizzando un po' gli occhi: non le giudica, entra immediatamente in empatia; sa chi è meglio avvicinare e chi è consigliabile tenere a distanza; sui bus e sui treni legge romanzi e saggi, e ogni tanto guarda fuori dal finestrino meditando su qualche brano che non ha sottolineato per non rovinare il libro; usa una vecchia cartolina come segnalibro; è ipersensibile, quindi tende a vivere isolata quel tanto dal renderle sopportabile il mondo; sa essere un'amica eccezionale.

Chissà.

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