L'era della rabbia

Foto di Harry Fabel

Non so se capita anche a voi di avvertire una presenza in costante aumento di rancore, odio, intolleranza, insomma rabbia. Si litiga selvaggiamente per la politica, la religione, il calcio, i tradimenti presunti e reali, il parcheggio, persino per le grane personali dei vip (di cui, francamente, ci dovrebbe importare poco o nulla, visto che abbiamo già parecchi guai personali da gestire e mettere in fila ordinata: un lavoro grosso che richiede concentrazione e nessuna distrazione). 
A volte sembra ci abbiano corretto l'acqua con neurotossine. Non lo escluderei a priori, almeno non senza dati certi di laboratorio in grado di fugare ogni dubbio.

Giusto stamani hanno tentato di trascinarmi in una lite su chi c'era prima in una fila. Me ne sono stata sulle mie, ma durante lo sforzo per tirarmene fuori, due persone mi sono passate davanti; le ho viste con i miei occhi.
Non ho protestato perché c'è solo una cosa che sopporto meno delle accese diatribe e degli strilli, ed è l'attacco di panico che ne consegue.

Perché la gente urla? Peraltro riesce a farlo persino scrivendo, non so se ci avete fatto caso. E pensare che il silenzio è così bello.
C'è questo racconto allegorico di Gandhi (uomo che sospetto abbia mai urlato per un parcheggio o per la fila al mercato) che mi piace molto, e sul quale mi concentro quando l'ansia da decibel abnormi mi fa salire l'ansia.
Ve la copio, se avete voglia potete leggerla. Nel frattempo vi auguro una serena settimana.

Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
“Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?”
“Gridano perché perdono la calma” rispose uno di loro.
“Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?” disse nuovamente il pensatore.
“Bene, gridiamo perché desideriamo che l’altra persona ci ascolti” replicò un altro discepolo. E il maestro tornò a domandare: “Allora non è possibile parlargli a voce bassa?” 

Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.
Allora egli esclamò: “Voi sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. 
Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l’uno con l’altro. D’altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perché?
Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano. E quando l’amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E’ questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano.”

Infine il pensatore concluse dicendo: “Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare.”

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