L'umore novembrino

Foto di Cocoparisienne
           
        Quando si ha spesso l'umore tristanzuolo viene difficile capire se peggiora.
Attenzione, scrivo "triste" e non "depresso" perché ho sempre la sensazione che se la chiami un attimo, la depressione arriva senza tanti complimenti; è lì come un avvoltoio che vola sulla testa, disegnando dei cerchi sempre più stretti; prende le giuste coordinate, diciamo, per poi piombare sulla testa con precisione svizzera (o tedesca, ognuno decida chi gli sembra più meticoloso).

Dicevo che l'umore tendente al tetro rende complicata la percezione di un aggravamento. E' vero. Ma è vero fino a quando non compare il suffisso "one".
Arrivano l'angoscione e l'ansione, che sono sostantivi sbagliati, introvabili in qualsiasi vocabolario, tuttavia chi li prova sa che esistono; li si sente dentro, un po' come la fede, credo.
L'one, come giustamente hanno compreso gli inglesi, è il primo in classifica nella graduatoria del malessere.

E di solito arriva con notevole baldanza a novembre. Non che negli altri mesi migri verso spiagge più ospitali, sia chiaro; ma a novembre è sicuro, ha prenotato con largo anticipo il pernottamento, vitto e alloggio, tutto compreso; la tavola è già apparecchiata nella mente, il letto ha le lenzuola pulite.

E' vero che negli scorsi giorni mi è anche arrivata una notizia particolarmente triste, una roba brutta che tuttavia immaginavo di prendere meglio. Sarebbe tempo che io mi persuadessi a prendere sempre tutto peggio, probabilmente poi starei meglio.
Comunque sia, questo mese non mi avrebbe lasciata in pace nemmeno se fosse caduto ad aprile (sto sforando nel surreale, lo so).

Ora, con grande sforzo (perché a novembre tutto fa fatica) sto cercando di capire il meccanismo di questo fenomeno.
Ci metto i primi nebbioni (c'è un altro "one") e l'inizio del freddo serio che ti fa infagottare così tanto che ti pare di non poter più avere un contatto umano con il mondo.
Poi direi che ci stanno bene anche le avvisaglie mediatiche del Natale in pericoloso avvicinamento. Non vi stupite, lo sanno anche i sassi: Natale è la star di tutte le feste, ma per chi vanta un umore di cacca, problemi depressivi, eccetera, è il momento in cui l'avvoltoio ha finito il lavoro di misurazione ed elaborazione dati, e quindi piomba sulla testolina santa.

Poi c'è il buio, che a me piace, intendiamoci. Diciamo che durante la settimana "lavorativa" il buio va bene; durante il weekend fa calare endorfine e serotonina ai minimi storici.
E' che quando mi posso riposare lo faccio volentieri di pomeriggio (anche perché di notte ho il cervello che lavora come un operaio cinese o indiano; ognuno decida chi gli sembra più oppresso). Dormire di pomeriggio significa mettersi sotto le coperte verso le 14-14.30 e svegliarsi dopo le 17.
Una botta di confusione che non vi dico: ci si addormenta con la luce e ci si sveglia con le tenebre. Una roba che solo un buon vampiro può capire, e infatti i vampiri non hanno mai una bella cera né un umore che fa venire voglia d'invitarli per il cenone di Natale, appunto.

Concludendo, novembre è un mese difficile. C'è di buono che si trova la castagna (nonostante si chiami anche "marrone", quindi con un deciso "one") a prezzi affrontabili. Altro di positivo non lo vedo, ma ho l'umore novembrino.

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