Aggiornamenti dal Tai Chi



Vi avevo avvisati con largo anticipo, non sbuffate.

Avevo previsto, oh sì, un avvicinamento al Tai Chi: era uno dei buoni propositi per l'anno nuovo.
E di me si può dire di tutto, tranne che non riesca a mantenere una promessa di Capodanno almeno per un mesetto; posto che non si parli di sigarette, di cui in effetti non parlerò perché è un argomento che mi avvilisce parecchio.

Quindi, con piacere e un briciolo d'insensata tracotanza, ora parlerò del mio ingresso nel meraviglioso mondo del Tai Chi.
Partiamo da un preambolo (avevo scritto "preembolo", e sto ridendo come una che un embolo in viaggio nel cervello c'è l'ha sul serio): non mi sono affidata a una palestra, per motivi a voi già noti.
Ho trascorso una mezza nottata a cercare su YouTube l'insegnante adatto.

Avevo trovato un signore cinese, di rosso vestito, che mi piaceva tanto. Ho sempre nutrito un notevole interesse per gli uomini orientali; tutto sulla carta, niente di che, ma mi piacciono tanto.
Per dire, voi non potete vedere casa mia (e mi dispiace tanto, casomai organizzeremo dei tour guidati con tè e biscottini), ma vi assicuro che davanti a me, sul muro che guardo dalla scrivania, ci sono una foto e un ritratto di Bruce Lee.

Bruce a parte, il cinese in questione si è immediatamente rivelato un pessimo insegnante: troppo veloce nei movimenti e poi, suvvia, in un corso per principianti vai a prenderti l'alluce e lo tiri su (a gamba tesa, attenzione) fino ad altezza naso? Ma una cosa così non la potevo fare nemmeno a sedici anni; beh, forse allora sì, ma non è questo il punto.

Archiviato il fascinoso orientale, ho visionato video con gente dai muscoli ipertrofici e la faccia da cacciatori di squali australiani.
Iniziavo a demoralizzarmi un po': io ho la faccia da bracconiere di sventure e i muscoli li potrei arrotolare in un gomitolo che starebbe comodamente sul palmo della mano.

Cercavo un viso rasserenante, una voce calma, l'aspetto di qualcuno che sai che si preoccupa per te (e per le tue articolazioni) e darebbe un occhio per alleggerirti dall'ansia.

Trovata! Vi allego il video perché dovete vederla... qui
E il panorama? Vogliamo spendere due parole sul panorama o gli dedichiamo un sonetto e non se parla più? Gradevole anche la musica di sottofondo e l'abbigliamento dell'insegnante: non mi garbava dover indossare il kimono del cinese per fare cinque o sei movimenti.

La tizia parla inglese, ma qualche minuto fa ho chiesto a un'amica di tradurmi la parte introduttiva... perché io l'ho capita lavorando un po' di fantasia e non ne sono soddisfatta. Appena mi arriva il testo, posso girarvelo se vi interessa.

Comunque, come potete vedere, gli esercizi sono semplici. Oddio, ho iniziato a eseguirli con dei dolori pregressi alle spalle che non vi dico; tant'è che la prima volta, seppur entusiasmata dalla novità, ho commentato tra me e me "bello! Rilassante! Ora mi fanno male anche le ginocchia". Ma io sono un catorcio, non lasciatevi suggestionare dalle mie beghe fisiche.

Cinque minuti me li concedo ogni giorno ormai da tre settimane, e se non contiamo i venti minuti di meditazione serale, che ultimamente mi riesce un po' difficile, quelli sono i cinque minuti più rilassanti della giornata.
Finito il mese, se non avverrà il classico crollo d'entusiasmo, passerò alla seconda lezione.
Le ginocchia non dolgono più.
Alle spalle auguro analoga fortuna.


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