Cattive notizie da Oslo
Oslo. Temperatura stabile: vuol dire che non la so, sono
troppo pigra per spiare meteo.it e fare la figura di quella che in Norvegia ci
è andata sul serio.
Alto tasso di umidità (mi perde un rubinetto in bagno).
Il cielo è
nuvoloso, la gente è variabile, tendente al bello ma non serena.
Il viaggio da
Stoccolma non è stato facile: prima ho perso l'aereo ma non il bagaglio, poi...
viceversa. E un viaggio senza bagaglio non è più un viaggio, al massimo diventa una
passeggiata.
Pessime notizie sul
fronte Nobel per la Pace: hanno appurato che non possiedo testate (nemmeno
giornalistiche), tuttavia ho una testa che secondo la commissione d'esame (che
ci sarà... suppongo. Per vincere il Nobel devi passare un esame? Ti fanno delle
domande tipo concorso di bellezza o roba più raffinata? Io ho giocato parecchio
a Trivial Pursuit... parentesi troppo lunga);
dicevamo che la
mia testa pare non rispondere ai requisiti elementari richiesti dalla commissione, peraltro in norvegese, che è una lingua tutt'altro che facile.
Per farla breve, la mia
mente non conosce pace... lì c'è una guerra, un pensiero spara all'altro e
tutti insieme stanno progettando un attacco massiccio al subtalamo: città
antica, uno spasso per gli archeologi, piena di ruderi, piccola come una
lenticchia ma capace di generare conflitti mica da ridere.
Nonostante la delusione Oslo è esattamente come la
immaginavo: lontana.
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