Cosa mi perdo a stare in casa

Non sai cosa ti perdi a non uscire... il contatto umano, conoscere gente nuova, stimolante, interessante, tante -ante.

E sai cosa mi perdo? In questo momento sono in una sala d'attesa con una ventina di persone.  

Un concerto continuo di suonerie, uno strazio per le orecchie e per il sistema nervoso. Tra l'altro mi piacerebbe capire perché i volumi sono così alti. Negli anni da me trascorsi in casa sono forse diventati tutti sordi? In effetti quando rispondono (non prima dell'ultimo movimento di una sinfonia) urlano. 

Lo so cosa pensate: se per uscire intendi infilarti nella sala d'attesa di un medico, cosa pretendi?

Pretendo niente. Tuttavia ricordo i bei tempi, quando tra sconosciuti in sala d'attesa si scambiavano impressioni sui rispettivi dolori, si perorava la causa dell'anca artificiale in titanio, si faceva a gara per vincere la medaglia d'oro della peggiore sciagura sintomatica.

Era tutto un rassegnato scuotimento di teste e si creava un ambiente vagamente empatico, famigliare, fratelli e sorelle uniti dalla sofferenza.

Ora mi sono appena concessa un'occhiata al panorama è non ho incrociato nemmeno uno sguardo. Tutti con il muso rivolto alla preda, ossia lo schermo di uno Smartphone. Mi direte "beh pure tu stai scrivendo su un dispositivo elettronico di qualche tipo"... gente di poca fede! Carta e matita (senza gommino, purtroppo) e poi a casa copio su computer.  

Io ci provo a socializzare, ad attaccare bottone (sono brava in questo, quando l'umore, l'ansia e il panico lo consentono), ma se non mi si dà un appiglio, prendo il taccuino e mi do alla delazione. 

Comunque è consolante vedere che alcuni ridono guardando lo schermo. 

Almeno si divertono, sono felici. 

Nonostante ciò, io mi sento parecchio sola. 

A casa ,da sola, non mi sento mai così sola.

Così mi chiedo: ma questo bizzarro e avvilente fenomeno capiterà anche in pizzeria, su una spiaggia, su Marte?