Il look depresso

In questo periodo non presto molta attenzione al look. 
E la prima frase c'è; il più è fatto.

Purtroppo temo di aver scritto un'enorme falsità, a meno che per "periodo" non s'intenda uno spazio di tempo tendente all'infinito, ma ho conosciuto, e a tratti frequento ancora, dei momenti benevoli alla presa in carico di una sobria eleganza.

Come chiunque sa, l'umore tendente a bassa pressione non indossa il tailleur. Già solo infilarsi un paio di collant genera stanchezza fisica e mentale.
Aggiungerei che l'agorafobia non ti fa mai sapere con preavviso adeguato quando e come potrai uscire.
Il più delle volte spara la pistolettata da starter quando ancora sei in pigiama e, onde evitare di ritrovarsi squalificati prima della partenza, si esce curandosi solo d'infilare le scarpe.

E così accade che una conoscente, incontrata al supermercato, mi dica "ho un pigiama uguale ai tuoi pantaloni".
"Evidentemente abbiamo lo stesso pigiama", rispondo io.
Lei mi investe con falso stupore, esibisce una risatina un pochino forzata e parecchio antipatica: "ma esci in pigiama?"
"Ci dormo pure. Ma a volte vado a letto vestita e allora esco con un abitino più elegante, anche se stropicciato. Insomma, dipende molto da cosa ho fatto il giorno prima. Analogo principio lo applico al maquillage".

A questo punto so cosa vorrebbe chiedermi ma non osa (qui da noi il "non mi oso", sbagliato da un punto di vista grammaticale e umanamente intollerabile, è tradizione locale): la donna si pone delle domande attinenti all'igiene personale. Spesso me le pongo anche io, tuttavia mi lavo con una certa regolarità, persino mentre m'interrogo. 
Quindi concludo la conversazione con "comunque è tutta roba pulita"... perché, in fondo, anche non volendo, il giudizio degli altri mi turba un po'.

E' vero che guardando le sfilate di moda in tv, a dirla tutta, colgo che il mio pigiama farebbe un figurone. 
Tuttavia penso a questa (e ad altre) mie abitudini. Analizzo e scompongo il concetto: ufficialmente sostengo trattarsi dell'indole anticonvenzionale, unita al poco piacere di uscire (a volte l'agorafobia la chiamo così) e a una punta di depressione. In realtà non trascurerei la pista della pigrizia mista a un po' di sciatteria.  Tuttavia mi trovo deliziosa. A volte. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Lavoro a domicilio: vince il sesso

Ne usciremo migliori? Ciau bale!

Superstizioni da sigaretta