Coltivare l'imprevisto



Sul mio balcone (è solo erba, lo so)
Ho un quadernetto in cui annoto i rimedi antistress che raccatto in giro. Con il tempo è diventato un faldone che prima di aprirlo bisogna fare almeno dieci minuti si stretching per evitare di procurarsi uno strappo muscolare.
Perché di consigli su hobby, esercizi e altre attività per vivere sereni, ne è pieno il mondo... e infatti viviamo su un pianeta popolato da nevrotici che ingollano ansiolitici e stabilizzatori dell'umore con la pala da carbonaio, ma questo è un dato irrilevante se davvero si vuole provare a stare un po' tranquilli.

Tra le attività che, in fase di sperimentazione personale, hanno dato i risultati più soddisfacenti, c'è il giardinaggio. L'unico guaio è che non ho un giardino, ma di certo non mi lascio abbattere da un'inezia del genere.
Ho un balcone e persino due davanzali, chi sta meglio di me.
Quindi mi dedico al giardinaggio senza giardino.
E dal momento che, dicono, abituarsi all'imprevisto rinforza la capacità di resistenza all'ansia, coniugo l'hobby con la sorpresa. E spendo niente.

Anche se qui oggi piove (non tantissimo, quel giusto che fa meditare di sedersi sul tetto con i gatti e braccioli, e attendere i soccorsi) è tempo di preparare l'occorrente per gli inquilini abusivi. 
Ora vi spiego come fare; sono certa che troverete queste indicazioni preziose nonché entusiasmante (lo sto scrivendo con il sorriso beato di un guru e, nel frattempo immagino qualcuno di voi che mi spernacchia; non è il modo di trattare un guru, ma lo accetto e vado avanti per la mia strada).


Posizionare sul balcone un vaso con terra e sottovaso; insomma un vaso completo ma senza pianta, altrimenti si rischia di creare questioni spiacevoli, conflitti con esiti fatali, insomma brutte storie paragonabili a una riunione di condominio. 
La collocazione è importante perché non sappiano da dove giunga l'abusivo, quali siano le sue esigenze e abitudini, se sia un tipo ombroso o solare (che poi è proprio la sua imprevedibilità ad attirare la nostra simpatia). Quindi sconsiglio il pieno sole, al massimo la si sposta a tempo debito, a presentazioni fatte.

Anche se non vediamo spuntare nemmeno uno straccio di germoglio, manteniamo la terra un po' umida; non troppo, non vogliamo fare marcire un seme che già ha viaggiato in condizioni disagevoli (diciamo così).

A questo punto attendiamo il vento, gli uccelli, il fato, ciò che ci pare; graditi anche gli alieni.

Facile che l'ospite inatteso sia un'erbaccia, peraltro invasiva e sgraziata; ma se è arrivata fino al nostro vaso, magari nella cacca di un piccione, che è una sistemazione sì temporanea tuttavia poco edificante, e si è fatta un mazzo tanto per germogliare, crescere e mettere foglie, sarebbe scortese e un po' crudele sradicarla. Poi ognuno faccia come gli pare, abbiamo tutti sensibilità diverse, io non giudico.

Sappiate che a volte nascono fiori bellissimi.
Due anni fa, qui è arrivata una calla che la scorsa estate ha fatto fiori (beh, uno solo ma mi ha molto entusiasmata) gialli screziati di rosso, per dire.

Voglie essere onesta: a parte la calla sono piena di soffioni, ma hanno una personalità interessante anche loro.
Poi fatemi sapere.

PS Attenzione: se nella vostra zona bazzicano scoiattoli e vedete crescere qualcosa che somiglia a una quercia, potrebbe essere una quercia.


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