Sulla scrivania
C'è una scatola di cartone sulla mia scrivania. Una scatola ingombrante.
Dovrei ritirarla, magari in un cassetto.
Dentro la scatola c'è un taccuino rilegato in pelle, con un laccetto che gli gira intorno per tenerlo chiuso.
E' un regalo, io mai acquisterei un oggetto prodotto con la pelle di un animale.
Tuttavia, appena ho aperto quella scatola mi sono innamorata del suo contenuto.
In copertina, in basso, come una leggera incisione, c'è la rosa dei venti.
Un semplice diagramma che mi affascina da sempre.
Sulla scatola, c'è scritto Wanderings (peregrinazioni), che evidentemente è il marchio.
Le pagine non sono proprio bianche, tendono al color seppia.
E' un taccuino impegnativo, non ci si può certo scrivere la prima cosa che viene in mente.
E' come un vestito elegante che nessuno si sognerebbe di indossare per andare al mercato.
Ogni volta che tento di riordinare la scrivania, di fare un po' di spazio per gli oggetti (altri taccuini, perlopiù) indispensabili, mi chiedo perché mi ostino a lasciarlo in bella vista.
Il fatto, ora l'ho capito, è che quello è un diario di viaggio.
Ha la stessa funzione del trolley viola che da anni è parcheggiato, all'apparenza inutile, nell'ingresso di casa mia.
Taccuino e trolley sono lì che attendono.
Devo ricordarmi ogni giorno, qualsiasi cosa stia facendo, che loro attendono.
E attendo anche io.
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