Superstizioni da sigaretta
Come ogni fumatore dotato di un minimo di spirito d'osservazione, ho notato che recentemente sono arrivate nuove fotografie per il packaging delle sigarette.
Dopo cancrene, amputazioni e gengive distrutte peggio che da un calcio in bocca tirato da Pelè in persona, ora abbiamo la collezione primavera-estate che propone altre varianti sul tema.
Devo essere onesta: sono consapevole della nocività del fumo (prima causa d'infarto, ictus e tumore al polmone; vedete che so, non vivo nella beata ignoranza), sono ipocondriaca e quindi particolarmente sensibile alle patologie di cui sopra e di tutte le altre, sono un cicinin (che significa un po') superstiziosa.
E dei tre elementi di cui sopra, l'ultimo è quello che più mi ha creato disagio davanti all'introduzione di immagini dissuadenti sui pacchetti; da ciò ho evinto che sono anche affetta da deficit cognitivo.
I primi tempi facevo impazzire il tabaccaio, che mi vuole bene in virtù della mia posizione di azionista di maggioranza della sua attività.
A volte spariva nel retro a cercare il "pacchetto giusto" e lo sentivo sacramentare, anche se poi tornava con un sorriso da vero professionista.
La mia mente così poco razionale, preferisce pensare che non sono le sigarette a fare male; è il pacchetto che porta sfiga. Che ci volete fare, è così.
Comunque, cercavo di acquistare solo confezioni con sopra il bebè lasciato in balia di una sadica pazza, il signore rannicchiato nella sua disperazione per via di una scadente performance sessuale, e la tizia che sparge fumo sugli amici come DDT sulle mosche (evidentemente parente della signora con il bimbetto).
Anche la ragazza che sputa un bronco non l'ho mai trovata troppo urtante: a parte che il sangue è falso come Giuda; la bocca a culo di gallina è buffa.
Poi, un giorno, il tabaccaio si è svegliato con la luna storta e mi ha regalato una scatoletta in cui infilare il pacchetto, così - parole sue - la smettevo di rompergli le balle. Preso atto della finezza linguistica, ho iniziato ad usare quell'aggeggio.
Ma sono nata pigra e incostante, quindi ora mi trovo davanti a un polpaccio suturato, qua e là, con filo nero, dal ginocchio alla caviglia (e l'aspetto del piede non promette nulla di buono).
Tengo la sigaretta tra il medio e l'anulare, perché fumo facendo le corna: ho ustioni diffuse sulle mani e qualche tasto del computer fuso (anche le esalazioni della plastica bruciata fanno poco bene alla salute).
Se fossi intelligente come vorrei, la soluzione sarebbe smettere di fumare. Invece sto pensando di cambiare tabaccaio.
PS Ho letto articoli seri e inconfutabili (mica la robaccia improvvisata che si legge qui) che affermano che le immagini shock sui pacchetti di sigarette sono un flop. Confermo.
Anche la ragazza che sputa un bronco non l'ho mai trovata troppo urtante: a parte che il sangue è falso come Giuda; la bocca a culo di gallina è buffa.
Poi, un giorno, il tabaccaio si è svegliato con la luna storta e mi ha regalato una scatoletta in cui infilare il pacchetto, così - parole sue - la smettevo di rompergli le balle. Preso atto della finezza linguistica, ho iniziato ad usare quell'aggeggio.
Ma sono nata pigra e incostante, quindi ora mi trovo davanti a un polpaccio suturato, qua e là, con filo nero, dal ginocchio alla caviglia (e l'aspetto del piede non promette nulla di buono).
Tengo la sigaretta tra il medio e l'anulare, perché fumo facendo le corna: ho ustioni diffuse sulle mani e qualche tasto del computer fuso (anche le esalazioni della plastica bruciata fanno poco bene alla salute).
Se fossi intelligente come vorrei, la soluzione sarebbe smettere di fumare. Invece sto pensando di cambiare tabaccaio.
PS Ho letto articoli seri e inconfutabili (mica la robaccia improvvisata che si legge qui) che affermano che le immagini shock sui pacchetti di sigarette sono un flop. Confermo.
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