Gente assurda il ciel l'aiuta

Ieri sera è venuto giù il cielo, e mi sono sentita bene.
Non un po' bene, tanto.
Premettiamo che ai primi accenni di tuono sono uscita a cercare Lisbeth, scappata dalla finestra del bagno che con il vento, ma anche senza, si apre sempre (ho degli infissi che andrebbero studiati da un team composto da architetti, ingegneri ed esorcisti).

Non ne ero contenta, perché mi trovavo nel bel mezzo di uno Sherlock Holmes dalla trama avvincente. Ammetto di aver aspettato un po', sperando iniziasse uno stacco pubblicitario lungo come Via col vento, e invece... 
Avete fatto caso che quando non desiderate interruzioni ne arrivano a valanga e, se invece vi sono utili (che ne so, per preparavi un tè, prendere due grissini da sgranocchiare, cercare un accendino funzionante, assecondare l'effetto diuretico del tè, andare a recuperare una gatta scappata da una finestra posseduta da entità demoniache, eccetera) è come se aveste sottoscritto, a vostra insaputa, un contratto con una piattaforma a pagamento cara come l'oro?

Comunque, mi sono inoltrata in quelle che parevano due gocce d'acqua e che, nel giro di pochi secondi, sono evolute in un ciclone tropicale, con aggiunta di sassaiola mascherata da grandine.
Mi sono scontrata con un ragazzo che correva coperto da un telo da spiaggia, decorato con cuori e cagnolini, e mi ha insegnato che la necessità (accompagnata da sassate in testa) non conosce imbarazzo e che, presumibilmente, c'è gente che fa bagni di sole di notte a Torino.
Ho visto gente, incorniciata da finestre, osservare la mia quasi immobilità sotto la catastrofe. Poi non ho visto più nulla, perché la perturbazione atmosferica si è trasformata in un muro bianco.

A quel punto, ho chiuso gli occhi e allargato le braccia, godendomi il freddo e lo sferzare dell'acqua sulla pelle.
Che ci crediate o meno, erano anni che non mi sentivo così bene, in pace con me stessa, con il mondo, con gli infissi difettosi e i gatti bramosi di libertà.
Per un attimo mi è parso di capire cosa s'intenda quando parlano di estasi. E non ho nemmeno sentito la vocina ipocondriaca che probabilmente urlava nella mia testa (a causa del frastuono esterno) profetizzando polmoniti fulminanti.
Dopo aver roteato su me stessa come un derviscio colto da labirintite, mi sono rimessa in cammino.
Sulla via di casa, ho scoperto che Lisbeth era tornata prima di me, ed era asciutta e beata ad aspettarmi sulle scale.

Oggi, nel pomeriggio, sono andata dalle mie tabaccaie a fare scorta di sostanze cancerogene (perché quelle che assumo respirando smog e mangiando alimenti contaminati da chissà cosa, a mio parere, non sono sufficienti). 
La mia tabaccheria è gestita da due sorelle e dai loro genitori.
Le sorelle sono bellissime, hanno incantevoli occhi da strega e indossano sempre ninnoli che, per qualche motivo, mi ricordano le antiche saghe celtiche.
Il padre è quello che sacramenta un po' quando seleziono i pacchetti in base alle immagini che propongono; ve ne ho già parlato e al momento non ci interessa, l'ho citato solo per amore di contesto.

Mentre ero lì, ha cominciavo a piovere... due gocce, questa volta poca roba sul serio. In attesa di capire se potevo ripetere l'esperienza serale, ho raccontato che durante il nubifragio mi ero ritrovata in strada a cercare la gatta.
Mi hanno posto parecchie domande sulla gatta e si sono esaltate all'idea di un felino nero, con gli occhi arancioni e, soprattutto, muto. Ci hanno visto qualcosa di estremamente positivo per il mio equilibrio energetico; hanno deciso che la gatta, che io vedo come una kamikaze lanciata sulla mia già instabile quiete, è arrivata per salvarmi da qualcosa. A me è venuto in mente solo l'episodio di Sherlock Holmes di cui ho perso il finale.

Ho omesso di raccontare loro dell'esperienza quasi mistica sotto la gragnola, giusto per non sembrare più strana del solito.
Ma quando anime affini per paradossalità s'incontrano, non c'è bisogno di parlare.
E infatti, dopo che ho semplicemente detto che mi ero infradiciata, una delle due (quella che indossa sempre vari anelli a forma di serpente) mi ha rivelato che, testuali parole, "l'acqua che giunge dal cielo è benedetta dalla luna e dal sole, bisogna accoglierla con gratitudine": insomma, fa un gran bene allo spirito.

Io non sono un granché new age, credo a pochissime cose (a parte una bizzarra speculazione su Stonehenge di cui vi parlerò in un altro momento, se vi interessa), ho bisogno di dati statistici e di risultati di sperimentazioni cliniche prima di convincermi della validità di qualsiasi teoria. 
Tuttavia, mentre gioivo insieme alle tabaccaie per la fortuna di avere un gatto nero, finanche muto, e di aver rischiato una pleurite per via di pioggia e vento gelido benedetti da un satellite e da un pianeta, ho fatto caso a quanto mi piaccia circondarmi di persone dedite a speculazioni eccentriche.
Da sempre.

Amo il surreale, il fiabesco, l'assurdo.
Ecco, le persone assurde (è un aggettivo con accezione negativa, ma non per me), hanno una luce speciale; vedono segni positivi, messaggi di bellezza, anche negli eventi sgradevoli.
A mio parere, rendono il mondo più bello e colorato. Di solito, sono persone buone con tutti gli esseri viventi, vegetali compresi.
Sono più felici o comunque accettano con invidiabile benevolenza anche le grane della vita.
E comunque, lasciarmi inondare di pioggia mi ha fatta sentire felice... 
Che abbiano ragione loro?


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