Spunti di riflessione

C'è poco da ridere. Vi ho avvisati con largo anticipo.

Torino - Foto mia
Mentre mi stavo lagnando con me stessa per la vita grama toccatami in sorte, e mugolavo come se una gamba mi fosse finita sotto al treno, mi sono guardata.
No, non mi sono messa davanti a uno specchio a rimirare la mia bellezza minata dallo sguardo triste e la palpebra cadente: magari!
Ho osservato i miei pensieri, ripensando ad alcuni dati che ho dovuto raccogliere in questi giorni per scrivere un serissimo e forse poco interessante articolo e, sapete che vi dico, ora mi sto mandando a fanculo da sola.

Mi darei uno schiaffo come si fa (anche se non si dovrebbe) con un bimbo petulante che fa i capricci perché a sei anni vuole l'iPhone (si scrive così?) e lo ripete strillando fino a farti saltare il sistema nervoso.

Ok, ho dei guai, delle questioni irrisolvibili, combatto con una povertà latente (togliamo pure il latente) e le ghiandole del collo sono gonfie da agosto... ma fanculo!

Nel mondo sono in atto 36 guerre; ce n'è ovunque, basta aprire un occhietto, anche lasciarlo appena socchiuso, e si vedono bagliori sospetti. Non sono i prematuri botti di Capodanno, che rompono le scatole ma non sono così terribili (comunque li eviterei, ecco).

800.000.000 (metto la cifra usando i numeri e non le lettere perché a mio parere ci si impiega di più a leggerla, e merita un po' di tempo)... dicevo OTTOCENTOMILIONI di persone soffrono la fame.
Io l'ho provata per un periodo limitato, e sicuramente non con quell'intensità, ed è una roba tanto intollerabile.

24.000 persone (di cui 8.000 bambini prima dei 5 anni) muoiono ogni giorno della fame di cui sopra. E c'è chi si lamenta perché il capitone per le feste ha preso un prezzo da orefice o perché non ce la fa comprare l'iPhone al bimbo rompipalle di cui sopra.

In Italia ci sono circa 51.000 clochard, barboni, senzatetto, chiamateli come vi pare.
Casa mia è un po' fredda perché devo limitare l'uso del gas per via delle bollette che il gestore insiste a mandarmi come se niente fosse; questa cosa mi crea un cruccio: fanculo.

E non vi parlo dell'incidenza di malattie terribili, solo perché qui siamo in parecchi a soffrire d'ipocondria (che non sarà letale ma fa soffrire abbastanza).

Sapete, potrei continuare così per venti pagine almeno, perché di vere tragedie se ne trovano finché si vuole.

E' anche vero che non ci sono mai stati così tanti "super ricchi" come in questi ultimi anni. Se in casa hanno freddo (e non capita, a parte quando fuori ci sono 40 gradi all'ombra) partono per Dubai, giusto per scaldarsi le ossa un attimo. I loro figlioli non partiranno mai per una guerra... ed è un peccato, lo penso seriamente e senza acredine, perché gli farebbe un gran bene per il resto della vita. Però partono per Bali e tornano stremati, magari anche feriti perché fare sport acquatici può essere molto pericoloso. Poveretti.
Loro non hanno problemi di lavoro perché hanno eliminato il problema alla radice, ossia fanno un cazzo da mattina sera; certo, sono depressi per via dell'eccesso di noia, talvolta... ma non si rivolgono allo psichiatra dell'Asl.

Una mia cara amica è appena tornata da un viaggio in Africa; non uno di quei tour da ricchi dove vai a vedere i leoni a cui uno staff di parrucchieri ha cotonato la criniera per renderli più "attraenti". 
Un mio parente, che è anche un amico (che stranezza), è stato missionario in Brasile.
I loro racconti hanno in comune due punti importanti: per noi è inimmaginabile il livello di povertà di alcune zone e, attenti, lì la gente ti sorride. E dire che non hanno antidepressivi e nemmeno l'immancabile Xanax. 

Capiamoci, non sono qui a dirvi che dovremmo vergognarci quando siamo depressi. Io un po' mi sto vergognando, ma è una questione tra me e me.

Ora vado a farmi una doccia, come mi ha consigliato uno di voi (acqua corrente, Fabrizio, ho capito e ti dico che hai ragione) e me ne frego di non avere la crema idratante.
Ho l'acqua e ne sono contenta, to'.

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