Terapia offresi


Se non fosse che in questo periodo ho delle grane grosse e anche parecchio tristi, la breve storia che mi preparo a narrarvi mi divertirebbe un sacco.
Ieri, o due giorni fa, di preciso non so (come dicevo sto trotterellando dietro grane grosse e tristi) è uscito un articolo che parla di questo blog (se v'interessa lo trovate QUI). Ho saputo che usciva quando già era uscito (prima della fine del paragrafo vorrei "uscire" ancora almeno una volta, poi prendo una tachipirina), ma ero irreperibile per via delle solite grane su cui non tornerò più... ho la febbre alta, se deliro più del solito ho la giustificazione pronta. Ne uscirò. Tachipirina.

Ringrazio Noria Nalli, la giornalista autrice del pezzo. Lei ha fatto un eccellente lavoro pur non riuscendo a raggiungermi; e credo proprio che non immaginerebbe cosa ha scatenato il suo articolo... su un quotidiano prestigioso... un articolo che parla di me che vanto un catalogo di fobie che, non lo escludo, presto potrebbe fruttarmi una proposta di joint venture da Amazon... che racconto cosa faccio o non faccio per tentare di uscirne...
Eh, avete capito?
Mi sa di sì.

L'area messaggi privati di Alice su Fb si è riempita di terapeuti di varia natura, formazione, scuola e deliri che fanno concorrenza ai miei, quando ho il febbrone come ora.
Se avessi postato la foto di una dea ventenne scandinava in perizoma che pagava per avere compagnia, forse avrei ricevuto meno proposte. E alcune sarebbero state più serie.

Qualcuno mi ha mandato il proprio curriculum con diploma, sospetto, in viaggi astrali (che mi risolverebbero non pochi problemi); una tizia mi ha proposto un viaggio terapeutico/spirituale dove tocca camminare per centinaia di chilometri (il che, peraltro, significherebbe guarire prima di partire, schiattare in corso d'opera a causa della faticaccia, pagamento anticipato; ma vaglielo a spiegare), altri (quelli seri...) si sono limitati a inviare il numero dello studio con gli orari, primo incontro conoscitivo gratuito, rateizzazione, preventivo in sede. 
Non ho mai acquistato un'auto nuova, ma sospetto funzioni così. 
Ammetto che uno, e solo uno, si è posto in modo garbato, professionale e gentile... infatti è l'unico che ho ritenuto degno di risposta.

Che depressione, ansia, attacchi di panico, e il resto del battaglione di roba che ci fa stare male, siano diventati un business galattico, ce lo avevano già fatto capire le case farmaceutiche, ma giuro che mai mi sarei aspettata una caccia alla volpe impanicata di questa portata. 

Allora, chiarisco una volta per tutte: ho già una terapeuta. È bravissima, prima di lei ero uno straccio per la polvere, non la cambierei mai. Mai.
Mai, qui o altrove, farò nomi di specialisti... a meno che non vincano il Nobel per aver scoperto la cura definitiva per debellare la depressione nel mondo.

Al massimo posso considerare proposte per brandizzare dell'acqua ansiolitica, che poi si venderà a 30 euro alla goccia... ecco, per dire, la Ferragni può stare antipatica (non la conosco, mi frega niente) ma vende la sua mercanzia a gente che non sta tentando di arginare a mani nude una valanga escrementizia di dolore, diciamolo su. 

Fidatevi: noi stiamo bene, è il mondo che sta impazzendo.

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