Una gara di resistenza



Continuo il pellegrinaggio che tocca gli uffici asl, assistenti sociali, ospedali, rsa, inps, associazioni... diciamo che il cammino di Santiago di Compostela mi pare una cazzatina in confronto.


Zaino in spalla (dentro c'è di tutto, da documenti vari - un faldone che sembra stia andando in tribunale a portare la memoria difensiva sul caso del mostro di Firenze - a confezioni di Pavesini ormai triturati al punto che li mangio con la cannuccia; da romanzi, taccuini e matite - le attese sono eterne - al coltellino svizzero che non si sa mai).
Chili di roba sulla spalla, bronchite nel torace, Xanax in circolo come fosse colesterolo.

Nel girovagare iterizio (parola inesistente che tuttavia mi piace perché sa di ietr burocratico e conseguente consunzione epatica) scopro che gli uffici competenti di Torino Sud si trovano a Torino Nord e che, negli stessi, l'era digitale è ancora lontana a venire. 
In fondo, amo i paradossi; vorrei tanto li apprezzasse anche la mia auto (a cui ho fatto dono di una nuova marmitta).

Ma se pensano di prendermi per sfinimento o agorafobia si sbagliano di grosso.
Mai fare incazzare una donnina con sistema nervoso compromesso, psicosi incipiente e auto in coma vigile... sopravviverà sniffando polvere di Pavesini, perderà peso come monetine da una tasca bucata, lascerà per strada la marmitta, ma non mollerà.
Che si sappia!

Noi risulteremo anche più fragili, ma nel momento del bisogno... oh, se ci siamo.

PS Un ringraziamento speciale a Google Maps; senza sarei persa... probabilmente in Val Trompia.

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