La complessa percezione della depressione


        In questo momento, una tizia nel palazzo qui di fronte, sta cantando a tutto volume "Insieme a te non ci sto più" e altre belle canzoni di Caterina Caselli in una maniera che mi viene voglia di strapparmi le orecchie e buttarle nel wc. Apprezzo il coraggio, sempre; ma sarebbe cosa buona e giusta dotarlo di un briciolo d'autocritica e di rispetto per il mondo circostante.
In attesa che alla dirimpettaia scoppino le tonsille, mi concedo una piccola riflessione sul mio attuale stato mentale.

Ultimamente mi analizzo più del solito. Non è per masochismo, o almeno non solo, quanto per la saggia decisione di dare ascolto anche alle persone che tengono a me.
Mi arrivano, persino per interposta persona (perché gli amici preoccupati parlano tra loro, poi scelgono quello adatto ad affrontarti... non so se con il metodo dello stecchino più corto), pareri discordanti sulla mia presunta nuova caduta in depressione.
C'è chi dice che ancora non ci sono arrivata (ma tanto ci devo passare: è come entrare in autostrada evitando il casello; non si può), chi sostiene che sono cambiata (confermo, nella vita ci sono esperienze che ti cambiano, è un fatto) e, infine, chi è persuaso che io sia fortemente depressa senza rendermene conto.
Quest'ultima opzione è quella che mi porta ad analizzarmi... quando potrei fare altro di più piacevole, ad esempio tentare di abbattere la tizia che ora si cimenta in Maledetta primavera (se continua così, esco; poi sarò costretta ad esserle grata per avermi tirata fuori casa).

Dicevo, è sempre chiaro come il sole l'arrivo della depressione? O se ne accorgono prima gli altri? E' così importante saperlo o è meglio fare gli indifferenti fino a quando uno psichiatra ci dà un faldone di ricette per antidepressivi?
Personalmente tenderei a fischiettare con le mani in tasca e sorvolare l'argomento. E' che non ho tasche e le stonature della ragazza canterina m'impediscono di fischiettare ciò che pare a me (ossia Singing in the rain).

Allora vado a cercarmi i sintomi della depressione (perché di ricordare quelli delle personali depressioni pregresse non ne ho tanta voglia).
Digito su Google "depressione sintomi" e mi trovo degli elenchi, talvolta suddivisi per categorie (emotivi, comportamentali, cognitivi, fisici, ecc.), che mi passa la voglia. Chiaro che tra i sintomi c'è anche perdita d'interesse, incapacità a portare a termine qualsivoglia attività, disturbi della concentrazione. Allora mi sforzo di (a, per) leggere.

Amici miei, se avessi tutti quei sintomi non mi parrebbe malaccio nemmeno quello più terribile e definitivo. E comunque, che il suicidio sia annoverato tra i sintomi di depressione mi suona inutilmente allarmante: una volta fatto è quantomeno inquietante che si riesca a leggerlo. Se proprio ci tengono, che aggiungano un blando "tentativi di".
Ora mi sta salendo l'ansia, perché l'ultimo argomento è oggettivamente ansiogeno e deprimente, qualunque sia lo stato d'animo attuale.

Quindi torno indietro e digito "principali sintomi della depressione", giusto per sfoltire un po'.
Capito sulla pagina della Fondazione Veronesi, che peraltro m'ispira fiducia. 
Il titolo recita "I 5 sintomi della depressione". Bene! Ce la caviamo in fretta.
Ne elenca 9... Il primo è "umore depresso", ma guarda! Averci pensato prima.
Poi abbiamo:
  1. Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno. (Mah, non so. Di lavorare non ne ho voglia, e già metà giornata se n'è andata; tuttavia se leggo un libro o gioco alla Play Station m'interessa parecchio e per un tempo a cui gioverebbe un calo d'attenzione).
  2. Significativa perdita di peso, in assenza di una dieta, o significativo aumento di peso, oppure diminuzione o aumento dell'appetito quasi ogni giorno. (Ho stomaco e zone limitrofe in stato pietoso, teoricamente riesco a digerire solo riso bollito - e non sempre - il peso è quel che è, lo perdo come monetine in una tasca bucata... fischiettando).
  3. Insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno. (Le ho, entrambe, concomitanti. Di notte non dormo e di giorno mi appisolo con la testa sulla tastiera del computer, senza peraltro scrivere qualcosa di interessante; non che quando sono sveglia... ma qui cadiamo nell'assenza d'autostima e ci arriviamo dopo).
  4. Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno. (Anche qui sono confusa: rallentamento significherebbe diminuzione di una velocità mai avuta).
  5. Affaticamento o mancanza di energia quasi ogni giorno. (Facciamo anche tutti i giorni... se mangio poco e dormo sul computer, va da sé).
  6. Sentimenti di autosvalutazione oppure sentimenti eccessivi o inappropriati di colpa quasi ogni giorno. (Non mi autosvaluto, sono obiettiva; in questa società di ego ipertrofici, ben venga un po' di sana consapevolezza delle proprie incapacità).
  7. Diminuzione della capacità di pensare o concentrarsi, o difficoltà a prendere decisioni, quasi ogni giorno. (La concentrazione, in effetti, mi fa difetto; sulla capacità di pensare mi appello al punto precedente).
  8. Ricorrenti pensieri di morte, ricorrente ideazione suicida senza elaborazione di piani specifici, oppure un tentativo di suicidio o l'elaborazione di un piano specifico per commettere suicidio. (Ansia. Ma santi numini - come dice la mia amica veterinaria - con questi sintomi, lo ribadisco, non ho bisogno di andarmi a cercare i sintomi per capire se realmente sono depressa. Passerei direttamente a cercarmi un eccellente psichiatra o digiterei sul motore di ricerca "antidepressivo più potente").


Insomma, Google non mi è di grande utilità, se non per capire quello che già so: sono una persona cronicamente depressa.
Come sto ora? Peggio del solito?
Non lo so.
So per certo che la tizia che ora sta affrontando il repertorio di Fiorella Mannoia, è più serena di me.
Ora dormo un po' sulla tastiera.
Buona domenica a tutti.

Ringrazio il sito della Fondazione Veronesi da cui ho estrapolato le informazioni che appaiono (forse, se sono stata in grado) su fondo azzurro. I commenti in rosso sono le mie riflessioni e mai in nessun modo hanno l'intento di sminuire l'opera dei ricercatori. Mi sminuisco io perché sono fortemente depressa (seppur a mia insaputa).

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