10 cose da non dire al depresso

Tempo fa ho scritto un pezzo su ciò che risulta urtante sentirsi dire durante, ma anche prima e dopo, un attacco di panico (se lo avete perso e  vi interessa, potete leggerlo cliccando su Da non dire in caso di panico). 
Oggi vorrei affrontare, con analoga dedizione e quella puntina di acidità donatami dall'esperienza, l'arduo tema della depressione vista da chi ne sta fuori; è un lavoro duro, lo so, ma mi sacrifico volentieri per voi (ed è anche domenica, tenetene conto).

E' giusto inserire un breve preambolo: in questa sede e in questo momento, per depressione intendo quello stato che ci tiene a letto con le coperte sopra la testa, per farci alzare solo per istanze improrogabili (andare in bagno, dove però evitiamo di lavarci perché è una fatica inaffrontabile), che ci toglie la fame o ci fa mangiare senza posa per riempire un vuoto incolmabile e, talvolta, sembra rendere stancante anche respirare... insomma, ci siamo capiti; parlo di quella che gli specialisti definiscono "depressione maggiore". Chi ci è già passato non necessita di ulteriori spiegazioni, chi invece vorrebbe saperne di più per confrontare i propri sintomi, non ce l'ha ma può continuare a leggere tranquillamente e gli vogliamo bene lo stesso.
In realtà, la mia ambizione, sarebbe quella di portare qui, in questo momento, parenti e amici di coloro che soffrono di questo disturbo (o patologia, le distinzioni semantiche le lascio agli addetti ai lavori).


Ora infilo le cuffiette, scelgo la musica adatta, e parto con il decalogo.



1 Tirati su! 

La volta che mi è stato detto, ho abbassato la trapunta giusto il tempo per lanciare un'occhiata assassina al latore del profondo concetto, poi ho ripreso a dormire (o quello che era, perché la depressione non sempre concede sonni beati). Sia chiaro, in quei momenti è difficile tirarsi su fisicamente, figuriamoci psicologicamente. Nemmeno un argano riesce a spostare l'angoscia di un millimetro, men che meno una frase sciocca conclusa da un punto esclamativo.


2 

Perché non esci a respirare un po' d'aria e a guardare il cielo bellissimo di oggi 
Per un depresso piove o c'è un gran nebbione sempre, anche a ferragosto, fatevene una ragione. L'angoscia se ne sbatte del clima, del panorama e di un fine settimana nel resort più elegante del mondo; se ne sbatte persino dei video su mamma gatta che allatta gli scoiattolini.


3

La vita è un dono e tu la stai sprecando
Non si spreca nulla. Se la depressione non avesse effetti così devastanti, e la si potesse circoscrivere temporalmente (come una vacanza organizzata, per intenderci) la consiglierei a tutti. Non avete idea di quale lezione di vita può offrire, di quali e quanti strumenti regali per affrontare il futuro. Certo può essere molto pericolosa, come qualsiasi malattia trascurata; ma per quante definizioni spregiative meriti, non è uno spreco.


4

Hai tutto per essere felice, si può sapere cosa non va?
Tocca farsene una ragione, capita che il depresso non sappia trovare una motivazione al proprio stato di prostrazione. Anche se ormai è stata confutata la teoria dello squilibrio chimico come causa della depressione, non è detto che le sue motivazioni siano evidenti, luminose come un'insegna al neon. A volte è un insieme di fattori, altre è... boh. Nel mio periodo peggiore di depressione brancolavo nel buio, ignoranza totale; ho iniziato a capirci qualcosa circa un anno dopo esserne uscita. E, lo ammetto, ancora oggi ci sono lati oscuri su cui mi interrogo.


5

Prima o poi tutto si aggiusta, non è il caso di angosciarsi (o angustiarsi, per i più raffinati)
Non commento, non saprei cosa dire a parte che questa frase è quantomeno difettosa. Le mie gatte hanno rotto la teiera che adoravo e, dopo vari tentativi con collanti miracolosi, mi sono persuasa a gettarla. E comunque, è il "poi" a generare un briciolo d'ansia e di sconforto. 


6

Il guaio è che non ascolti nessuno
Vero! Si è troppo impegnati ad ascoltare i propri problemi interiori per impelagarsi in recriminazioni, consigli che suonano come recriminazioni e altro blaterale che, alla fine della fiera, aggiunge ulteriore confusione al caos cosmico che si ha dentro.


7

Nel mondo c'è chi soffre sul serio, ma si rimbocca le maniche e...
Di norma, questo tipo di affermazione anticipa un'elencazione infinita di guerre, carestie, orsi polari in equilibrio su un cubetto di ghiaccio, malattie terribili, eccetera. Qui devo lanciare uno STOP grande come un condominio di sei piani. Sbaglia chi ritiene che il depresso sia insensibile ai guai altrui. È un errore talmente macroscopico che serve la matita rossa per sottolinearlo: la depressione si alimenta, e ingrassa come un porcello, se le si aggiungono le grane planetarie. La depressione viaggia in coppia con l'ipersensibilità e non è raro che allarghi il team prendendo a bordo l'empatia (gran bella cosa, di questi tempi, ma massacrante se si sta già male per i fatti propri).


8

Devi farti aiutare da uno specialista
Sacrosanto, difficilmente se ne esce da soli. Tuttavia, quando diventa un'impresa titanica anche capacitarsi del fatto che è necessario andare in bagno, vi pare semplice trovarsi un terapeuta (che sia psichiatra o psicologo... tra l'altro tocca compiere una scelta non facile anche lì)? Rispondo io, così facciamo prima: no.
Chi vuole aiutare sul serio, s'informa, prenota, accompagna e affronta resistenze che possono rivelarsi snervanti.


9

Se vuoi uscirne puoi farlo
"Yes, we can" è uno slogan vincente, ma lasciamolo ai candidati alle presidenziali americane. Chi ne esce solo con il supporto della propria volontà è raro come una mosca bianca (ne avete mai vista una? Io no). Mi pare di averlo già detto, in caso contrario lo faccio ora: la depressione annienta molte cose, la prima sospetto sia proprio la volontà. 


10

Sono solo paturnie
Questa è la mia preferita. Se esistesse un premio Pulitzer per la stronzata dell'anno, lo vincerebbe "Sono solo paturnie", garantito. Ho un'amica che spesso mi ripete un antico proverbio dei nativi americani (io lo adoro e ne faccio tesoro ogni volta che posso): prima di giudicare una persona, cammina tre lune nelle sue scarpe. 


Concludo con un ultimo consiglio: non fate l'errore di considerare la depressione come un sintomo di debolezza. Sono crollati dei colossi sotto il peso dell'angoscia. Ma soprattutto, un giorno potrebbe capitare anche a voi. Come qualsiasi altra cosa (a parte la prostatite se siete donne).



Buona serata.

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