Coronavirus: pensare positivo in 14 step

E' tempo di pensare positivo! Non mi mettete dei se o ma, attualmente sono inaccettabili.
Capisco che, per chi non l'ha mai fatto prima, si tratta d'imparare qualcosa di nuovo facile come lo studio del sumero antico, ma non ci sono molte altre strade (lo so, non crediate).
Iniziamo con un fenomeno che mai avremmo sperato si verificasse: ora tutti sanno cos'è il panico... smettete di lamentarvi del fatto che nessuno ci capisce (poi, più avanti, mi spiegherete quale beneficio porta la comprensione altrui: non cura, non respinge le paranoie e, di contro, può insinuare un annichilente senso di disagio; il compatimento non aiuta a guarire).

Sia chiaro, volevo fare un decalogo, ma poi mi sono accorta che stavo sforando. Vi toccano 14 punti, scrupolosamente numerati ma messi un po' alla rinfusa perché ho poco senso delle priorità (l'ultimo andrebbe in cima, per dire).

1. Pensare positivo, significa anche PER UNA VOLTA percepire le proprie difficoltà, i limiti, nel rapportarsi con il mondo, come un valore aggiunto: per noi non è così complicato evitare i luoghi affollati, diminuire i contatti con gli altri, stare in casa. Noi possiamo salvare il mondo grazie ai nostri limiti.
Non dobbiamo giustificarci se ci viene voglia di scappare e isolarci in una stanza: lo facciamo per la salute pubblica (ci si fa una figura splendida).

2. La ricerca sta galoppando come un cavallo sotto anfetamine; presto si troverà il vaccino, la cura, eccetera.

3. Per gli ipocondriaci, i germofobici, i fobici sociali: sappiamo già come comportarci, non abbiamo bisogno d'indicazioni e ordinanze, siamo autodidatti con un talento naturale per la prevenzione di qualsiasi malattia infettiva.

4. L'isolamento forzato, credetemi (vi prego), ci farà venire una gran voglia di uscire e vedere gente. Passata l'emergenza e la paura, qualcosa in noi sarà cambiato (credetemi, fatemi questo favore).

5. Lo smartwork sta prendendo piede e sta dimostrando d'essere uno strumento più che efficace di lavoro: c'è il caso che, una volta passata la buriana, sia più semplice per noi trovare un lavoro che si possa svolgere anche da casa, volendo.

6. Non concentratevi sulle grane personali e globali, rendete produttivo il tempo che avete a disposizione.
Abbiamo del tempo da donare a noi stessi per dedicarci a ciò che ci piace: musica, letteratura, pittura, uncinetto, serie tv che ci siamo persi, telefonate ad amici che non si sentono da tempo, ricucitura di rapporti che si erano incrinati, magari scrivere lettere con carta e penna, sistemare casa per renderla più gradevole e accogliente, coccolare cani e gatti, trascorrere tempo prezioso con i figli.

7. Aprite YouTube e sparatevi tutorial per imparare cose che non saranno così importanti per l'economia della vostra vita, ma vi divertono (per dire, c'è un corso di danza tradizionale irlandese che, se non fosse perché ho dei punti sull'addome che potrebbero saltarmi, affronterei con incredibile entusiasmo); ma potete anche immergervi in lezioni di meditazione, di cucito, di lettura dei tarocchi, di panificazione, di maquillage, origami, riciclaggio dei rotoli di carta igienica, e persino del sumero antico di cui sopra (sparo a caso perché non so quali siano i vostri gusti).

8. Iniziate la dieta detox che avete sempre rimandato o cospargetevi il viso di cremine antiage di cui avete decine di campioncini che non avete mai ambito a provare prima. Dimostrate a voi stessi che vi volete un gran bene: alza le difese immunitarie.

9. Prendetevi cura di tutto ciò che vive nelle vostre case: il giardinaggio pare dare grosse soddisfazioni; e se fino ad ora avevate sul ficus l'effetto del napalm, ci sono tutorial anche per la manutenzione di ogni tipo, specie, forma di vegetale vi stia appassendo in un vaso... prendersi cura di persone, piante e animali, sposta il pensiero dai guai egocentrici alla soddisfazione di fare del bene.

10. Non rimuginate: serve a niente, agevola solo la gastrite che a lungo andare evolve in ulcera (non sarà così pericolosa, ma non è nemmeno una passeggiata).

11. Fate programmi per il futuro. Non vi dico di organizzare un viaggio alle Shetland (ci piacerebbe, vero?), cerchiamo di partire da traguardi più raggiungibili; se poi le Shetland continuano a tormentarvi, nessuno vi impedisce di farci un pensiero... hai visto mai che poi partiamo sul serio?

12. SOGNATE sempre e comunque. I sogni sono una delle rarissime cose che nessuno può portarvi via e che non richiedono quote di partecipazione. Appena vedete che l'iter dei pensieri prende strade catastrofiche, riportatevi in carreggiata... c'è una vagonata di cose da fare.

13. Smettete di leggere qualsiasi articolo, opinione, messaggio apocalittico sul virus: Ormai sappiamo cosa si deve fare, quindi limitiamoci a poche ma buone informazioni che possano risultare utili e non indurci in tentazione sulla via delle teorie del complotto o dell'apocalisse.

14. PENSATE POSITIVO E PRENDETEVI CURA DI VOI, DEI VOSTRI CARI E, SE POSSIBILE, DI SCONOSCIUTI CHE HANNO BISOGNO.

Ecco, vi allego la foto (da Corriere della Sera, Cronaca Torino) che mi ha sollevata da un'inizio di depressione che prometteva nulla di buono.


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E teniamoci compagnia.

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