La giornata della salute mentale: dati e riflessioni semiserie
Oggi sto lavorando alla salute mentale. In generale, non la mia (quella è una causa persa in partenza, mi limito a somatizzare).
Sabato si celebra la giornata mondiale della salute mentale; dubito si festeggerà, non sfileremo per le strade con le nostre piccole, medie o gigantesche pazzie (che ora si chiamano disturbi, non potendo azzardare un "diversamente normali"), anche se l'idea di folleggiare non sarebbe male; come fobica sociale parteciperei in remoto, ma mi sentirei a casa (dove, in effetti, sarei). Tuttavia, credo sia nostro diritto pretendere dei regali, almeno un piccolo presente o, a limite, un biglietto d'auguri personalizzato.
Allora, finito di scrivere un articolo sull'argomento, ho deciso di condividere con voi alcuni dati (fonte ANSA, che se ci aggiungiamo una I fa tanto al caso nostro) che mi sembrano interessanti. Cercherò di trattenermi dal commentarli, vedremo se ci riesco: è tutto il pomeriggio che mi freno, qualcosina può scappare.
Intanto, se vi va, potete guardarvi il video girato per la celebrazione (qui) e se volete commentate pure. Io mi astengo, in attesa di notare una statua che si volti a guardarmi e di trovare un amico che lo ritenga non rilevante ai fini diagnostici.
Abbiamo dati relativi al 2018 ma, secondo uno psichiatra con cui ho intrattenuto una simpatica conversazione (gli psichiatri, fuori dal rapporto medico-paziente, sono perlopiù piacevoli perché tendono a somigliare ai loro assistiti), il 2020 ornato da pandemia ha sicuramente raggiunto traguardi più importanti (ossia hanno iniziato a sbarellare anche parecchi che prima stavano - o credevano di stare - bene. E si vede, aggiungerei).
- Sono 837.027 gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici italiani (mancano i dati della Provincia autonoma di Bolzano); bolzanini (cercato su Google perché avrei scommesso su bolzanesi, ma il dubbio c'era), se avete tempo e voglia di farci avere notizie, ci togliamo la preoccupazione;
- quasi 7 pazienti su 10 sono over-45;
- il 53,8% dei casi è di sesso
femminile. Ho una mia teoria: noi donne ci vergogniamo meno o affatto ad andare dallo psichiatra; gli uomini hanno sempre più pudore, mantengono un atteggiamento virilmente forte e impavido, almeno fino a che non hanno ingollato una cassa di birra.
- in entrambi i sessi
risultano meno numerosi i pazienti al di sotto dei 25 anni, mentre la più alta
concentrazione si ha nella classe 45-54 anni: 25% nei maschi, 23,1% nelle
femmine. Queste ultime presentano una percentuale più elevata nella classe
degli over-75 (7,5% nei maschi e 12,3% nelle femmine).
- Il 15,1% della popolazione assume psicofarmaci almeno una volta all'anno. Non ho trovato dati relativi ai consumatori compulsivi che girano con i blister nel taschino o in borsa o, come mi è accaduto una volta, nello stivale;
- disturbi schizofrenici, di
personalità, da abuso di sostanze e il ritardo mentale sono maggiori fra gli
uomini rispetto alle donne. Commento al punto successivo;
- le donne presentano
maggiore incidenza di disturbi affettivi, nevrotici e depressivi. In
particolare, per la depressione il tasso degli utenti di sesso femminile è
quasi doppio rispetto a quello del sesso maschile: 29,2 per 10.000 abitanti nei
maschi e 48,6 per 10.000 abitanti nelle femmine. E grazie! A lungo andare, stare accanto a schizofrenici o con disturbi della personalità o strafatti, non giova all'umore... e viceversa, non mi tiro indietro dall'ammetterlo;
- nel 2018 ci sono state 107.662 dimissioni dalle strutture psichiatriche ospedaliere
(pubbliche e private), per un totale di 1.374.710 giornate di degenza, con una
degenza media di 12,8 giorni. Il numero complessivo di accessi al pronto
soccorso per patologie psichiatriche ammonta a 617.326: il 3% del
numero totale di accessi al pronto soccorso a livello nazionale;
- Nel 2019 sono 1.965 le
strutture residenziali psichiatriche attive pubbliche e private e 881 quelle
semiresidenziali psichiatriche attive pubbliche e private. Nelle strutture
ospedaliere psichiatriche attive pubbliche e private i posti letto di degenza
ordinaria sono 4.905, quelli di Day Hospital 311. Nel 2019 la dotazione
complessiva del personale all'interno delle unità operative psichiatriche pubbliche
è di 28.811 persone. Casomai, il posto c'è.
Ora, ci concediamo di sentirci meno soli? No, ovvio: "mal comune, mezzo gaudio" è stato inventato da un essere abietto e noi siamo belle persone.
Mi piacerebbe però che qualcuno, che ancora non l'ha fatto, si stesse convincendo a chiedere l'aiuto di seri professionisti, invece di cercare i sintomi su Google e finire in posti poco raccomandabili come questo blog (è saltata anche la formattazione del testo).
Abbracci.
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