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Visualizzazione dei post da dicembre, 2020

Il 2020

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  Di questo anno che volge al termine (ho bisogno di un buon editor, non ci piove), si possono dire molte cose; raramente qualcuno spenderà belle parole per un "bisesto" che ha confermato la sua fama oltre ogni aspettativa. Tuttavia, ogni anno, ci insegna qualcosa. Sarei molto curiosa di sapere cosa avete imparato voi, e mi farete cosa gradita se vorrete condividere il vostro pensiero. Personalmente, nel 2020 ho fatto scoperte interessanti, di cui vi rendo partecipi. 1. Esiste un animale delizioso che si chiama pangolino. Purtroppo è talmente delizioso che i cinesi se lo mangiano. Tuttavia, per chi non lo sapesse, oltre ad avere un aspetto tenero (pare lo sia anche la sua carne, ma evitiamo di pensarci), è l'unico mammifero rimasto dell'ordine dei folidoti. Quindi ci auguriamo che esca dalla dieta sinica. Sarei tentata di esprimere una ferma e categorica condanna se non fosse che ieri un macellaio mi ha raccontato che mai, nella sua lunga carriera, ha venduto tanto ag

Il racconto di Noria

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  Troppo presa dal lavoro, dai progetti, spesso anche da persone che non meritano tanta attenzione... fondamentalmente troppo presa da me stessa (un recente fenomeno su cui inizio seriamente a interrogarmi e preoccuparmi). Stanotte mi sono alzata per via di un'inquietudine anomala e ho pensato che erano forse più di due mesi che non sentivo Noria: avevamo in cantiere delle cose da fare insieme (dalle sirene all'uncinetto a un libro a quattro mani, oltre a qualche utopia); io avevo posticipato tutto all'anno nuovo perché avevo poco tempo e troppe cose da fare, lei mi aveva risposto che tanto dal suo letto non si muoveva, che la sclerosi non la lasciava scappare e poteva aspettarmi. Non l'ha fatto. E io mi sono preoccupata della sua prolungata assenza dopo quasi due mesi. Così, come mi è accaduto un'altra volta con un'altra meravigliosa ragazza che mi voleva bene, ho scoperto sui social che Noria Nalli (giornalista abilissima nel raccontare con ironia il mondo del

Single party

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Avete presente quelle grandiose, sontuose (per dirla con un unico aggettivo che riassume tutto: magnificenti) feste dove s'incontra gente nuova, mescolata a vecchie facce, e si arriva all'alba con la brama di tracollare nel letto per un lungo letargo? Ecco, quest'anno non si può. E' comunque consentita, peraltro senza spreco d'inchiostro per l'autocertificazione, la parte conclusiva dell'evento, che poi era quella che ho sempre reputato più gradevole, in cui ci s'infila sotto le coperte per un sonno ristoratore. Anche gli isolazionisti individuali potranno estraniarsi dal mondo esterno ma senza la compagnia di nuovi panorami (baita sperduta tra i monti, dove al massimo può arrivare un serial killer, o atollo del Pacifico che può interrompere la solitudine solo con un'onda anomala). Voi che vi struggete per la festa sottovuoto, tipo sardine in barattolo, dovrete arrangiarvi senza il mio aiuto; quindi ci lasciamo qui, andate a leggere altrove.  Chi, in