Due venerdì

Ho trascorso l'intera giornata di ieri come un venerdì; infatti ero adeguatamente allegra, o almeno al meglio delle mie possibilità (amo il venerdì).

Non per capriccio, ne ero proprio convinta.
Quindi ieri sera ho bevuto litri di tè, ho bamblinato come se non ci fosse un domani, sono andata a dormire alle 5 e stamattina mi sono stupita di quanta gente rompesse le balle di sabato mattina.

Ero persino un po' indignata, frustrata, arrabbiata leggendo i messaggi che mi chiedevano perché non fossi rintracciabile in un giorno lavorativo.

Colma di disprezzo verso questo mondo insensibile, ho iniziato a baloccarmi con progetti per cambiare vita ("perché non sono un mulo, ed è tempo che la gente inizi a capire che anche io ho diritto al fine settimana"... ecc.).

Poi mi sono messa a computer con l'animo di chi ne ha le scatole piene.

Poi l'occhio è caduto sull'ora e la data (in basso a destra).

Poi sono iniziati i primi sospetti.

Poi ho digitato su Google "data di oggi".

Poi ho pensato che non sempre Google è aggiornato.

Infine ho consultato il telefonino e ho chiamato l'Uomo dei libri, che giustamente, essendo oggi venerdì, era al lavoro e si è limitato a ricordarmi che non posso "usarlo" come calendario, cosa che ormai faccio sempre più spesso, che non può interrompere le sue lezioni per cose di questo genere, che è preoccupato e devo iniziare ad adottare uno stile di vita più sano (mi è parso un po' irritato, se devo essere onesta; almeno non ha attaccato con la solita tirata sulle sigarette, ma c'erano i suoi studenti...).

Non sto bene. E lo dico con il massimo rispetto di me, ma con anche una punta di viva apprensione.

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