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Visualizzazione dei post da giugno, 2021

Le giornate mondiali che svoltano l'umore

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       Vi giuro, io ci provo a svegliarmi di cattivo umore e proseguire la giornata immersa nella tetraggine dei miei pensieri.  Si tratta d’essere fedeli a se stessi, di non tradire le proprie aspettative e inclinazioni. Inizio a lavorare, con i muscoli facciali impegnati a mantenere l’occhio torvo e la bocca in una smorfia disgustata (ho le rughe sulla fronte che possono confermare, non vi vendo panzane). Eppure, puntualmente, il programma impostato su una discreta depressione subisce modifiche inaspettate.  Mentre faccio ricerche, m’imbatto in chicche che finiscono per demolire l’umore e farmi scappare una risata che rompe il flusso del dramma interiore. Per iniziare, sappiate che ogni giorno che Dio manda in terra si celebra qualcosa; e non parlo di festicciole di borgata, no no, qui si stappa una bottiglia tutti insieme nel mondo (o almeno in quelle parti del pianeta che godono del lusso di una bottiglia, fosse anche solo d’acqua)… che è una bella cosa, avendo l’umore giusto

La paralisi emozionale

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Lisbeth con matita Questo è un periodo di grane grosse, da qualsiasi parte lo si voglia guardare. Lanciate pure un argomento a caso, e io vi do la grana a tema. Lo so che qui è sempre tutto complicato, ma ora non si scherza: gira tutto al contrario e con moto caotico, non è possibile prevedere da dove e quando arriverà il prossimo disastro.  Le preoccupazioni sono tante e ho anche la pessima abitudine di sobbarcarmi i guai altrui. Non se ne esce. Provo ad essere razionale, e mi spiego la sfilza di eventi degli ultimi mesi adducendo come causa scatenante il fatto che due o tre persone mi odiano tanto e le loro energie negative sono riuscite ad impossessarsi del mio essere, nonché dell'ambiente circostante. Non vi sto a raccontare quali teorie elaboro quando provo ad essere irrazionale. Ma giusto ieri, mentre esponevo la tesi sulle devastazioni provocate dall'odio altrui a una meravigliosa bambina di nome Firyal, lei mi ha risposto che mi ama talmente tanto da compensare. I bambi

La complessa gestione del successo

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Qualche giorno fa, parlando con amici che come me scrivono, ci si chiedeva se e come saremmo sopravvissuti ad un'improvvisa e travolgente ondata di successo. Loro erano perfettamente allineati alla teoria che il successo non ti cambia, soprattutto alla nostra età.  Io ci ho riflettuto e prima di rispondere mi è salito un portentoso attacco d'ansia, quindi sono intervenuta nella conversazione con un suono gutturale e indecifrabile. Quindi, come spesso accade quando mi impazzisce l'amigdala, ho iniziato a scherzarci su. Ma questa sera ci ho ripensato per via di un fatterello accadutomi in mattinata. Poi, da cosa nasce cosa, e ho collegato l'evento con uno simile di cui avevo preso nota. Quindi, condivido con voi due brani del mio "diario", da cui si risulta evidente che l'argomento mi turba (anche se ho la certezza di non correre alcun pericolo rispetto al successo), perché continuo a prendermene gioco. Premetto che ogni fatto qui narrato è realmente accadut