Mattinata tipo

Ore 6: decido che è tempo di rassettare, pulire, dare un senso logico, restituire dignità alla casa.

Ore 6.05: sembrano lavori semplici, ma a mio parere è necessario avere un piano, un progetto; non si può semplicemente spostare il disordine da una stanza all'altra.

Ore 6.20: sono ancora lì che ci penso; intanto mi guardo attorno con un senso di sconforto.

Ore 6.25: medito sul fatto che il movimento e l'aria fresca (-1 gradi) possano essere ottimi energizzanti, stimolanti, eccetera (tutta roba buona).

Ore 6.20: mi faccio un tè, casomai aiutasse a superare la pigrizia.

Ore 6.30: prendo Budino e andiamo a fare una passeggiata, durante la quale lui litiga con un Jack Russell che si deve essere svegliato con un titanico astio generalizzato.

6.35: appuro che Budino è molto più forte ed energico di me.

6.36: mentre cerco di stimare l'entità di un danno alla mano (colpa del cane e del mio fisico inadatto a qualsiasi attività esterna, e alla maggior parte di quelle interne), prendo atto d'essere uscita con il pigiamone anti molestie. Ma ho gli anfibi che conferiscono una certa durezza da contrapporre ai pantaloni che, come mi riferiranno poco dopo, sembra la coperta di un cavallo. PS Indosso anche il cappellino da badola.

Ore 7.30: torno a casa saltellando perché il tè è tanto diuretico.

Ore 7.40: bevo un altro tè perché mi sento poco sveglia.

Ore 8: inizia la giornata, quella seria, quella che magari tocca pure lavorare.

Ore 8.05: andrei a dormire.

Ore 9.22: sono qui a scrivere un post perché ho voglia di fare niente. Medito di bermi un altro tè. Sono ancora in pigiama. Ma sento che ce la farò perché oggi sono di buonumore.

E si va a iniziare...
Ah, ho scoperto che adoro essere fuori mentre si accendono o spengono i lampioni; è un buon incentivo contro l'agorafobia.
Sempre fare un elenco di ciò che ci spinge a uscire nonostante tutto.



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