Appena terminato di guardare un telefilm che mi ha
turbata; una non scelta, una casualità da zapping.
Turbata e decisa a distrarmi con qualche sciocchezza.
Ed ecco un blackout, buio e silenzio rotto solo da qualche antifurto. Fortuna
che mi piacciono le candele e ne ho sempre sul tavolino. Esco sul balcone e
scopro che sta piovendo: è una buona cosa, la pioggia sembra rendere più
leggera ogni cosa. Nelle altre case si scorge qualche luce da torcia o da
schermo del telefonino.
Ripenso alla storia di quel telefilm, cerco di capire
perché ne ho trascritto quasi integralmente i dialoghi… “Prendimi come sono, chiunque
io sia”, s’intitola così ma non ricordo il nome della serie; c’è Anne Hathaway,
questo lo so, all’inizio è oltremisura euforica e non è dato capirne la
ragione; è mattino presto e va al supermercato… a quell’ora s’incontrano poche
persone.
Nelle notti d’insonnia, a volte aspetto l’apertura del
supermercato seduta nel parcheggio antistante: quell’attesa mi piace molto, non
risveglia l’ansia, non so perché. Entro e mi immergo nella luce artificiale, ci
sono solo qualche cassiera e il personale che sistema gli ultimi prodotti sugli
scaffali senza fare rumore. D’inverno, fuori è ancora buio. Dà un benefico
senso di quiete.
Lei incontra un uomo, parlano di frutta, lui è
ammaliato dall’esuberanza e dalla simpatia della protagonista. Appuntamento per
cena… e “arriva, come il mostro di un film in bianco e nero; lui t’insegue e
non importa quanto corri veloce, lui ti raggiunge sempre. E c’è solo un posto
dove non può trovarti”.
Non apre la porta, s’infila nel letto e ci resta per
giorni, fino a quando un mattino si sveglia ed è “pura gioia”. Altro
appuntamento, altra crisi… “ed eccolo il silenzio inquietante di un altro uomo
che esce dalla mia vita prima di attraversare la mia porta di casa… sarebbe
rimasto se avesse saputo? Se al supermercato avessi detto ‘Oh, io sono
bipolare’?... era un uomo che non voleva una pesca ammaccata, come avrebbe
gestito una psiche danneggiata?”.
Beh, riportando i dialoghi, rileggendoli qui, alla
luce di una candela e dello schermo del computer, capisco il turbamento e il
disagio che ho provato guardando quella mezz’ora di fiction. Fortunatamente, di
tante diagnosi ricevute, nessuna ha contemplato il bipolarismo (l’euforia
latita o è indolenzita; mi concedo solo varie sfumature della fase down, e non sempre), ma… ho trascorso molto
tempo, quasi una vita, a nascondere agli altri (a tutti gli altri) gli
impedimenti e le deviazioni di percorso imposti dalla mia mente… fuori ero
sempre divertente e spigliata, dentro desideravo mettermi nel letto con le
coperte fin sopra alla testa; almeno sino a quando il prolungato reprimere non
ha innescato un’esplosione… davanti a una totale inversione di rotta caratteriale,
quando si sono spente vitalità, brio, eccessiva espansività, brama di adrenalina,
eccetera, tutti hanno capito, ed ho capito anche io, che qualcosa in me non
funzionava, non aveva mai funzionato.
“Ho promesso a me stessa che non avrei più nascosto a
nessuno la mia storia completa: il buono, il brutto… e la follia”, dice la
protagonista del telefilm.
Sì, è andata così. Qualcuno se n’è andato, qualcuno è
rimasto; chi si è eclissato non l’ha fatto per cattiveria o menefreghismo, sono
certa sia stata la paura e il senso di destabilizzazione ad avere la meglio.
Chi arriva adesso viene avvisato per tempo, così da poter decidere cosa fare…
andare o restare. Poi, tocca ammetterlo, le mie fasi peggiori continuo a tenerle nascoste, ma non le imbelletto più... le chiamo "luna nuova" (mi è utile dare nomi carini a cose orribili): ci sono, ma nascoste da coperte o da una porta che non apro a meno di dover/voler essere d'aiuto ad amici.
Il blackout persiste, ormai sono trascorse quasi due
ore da quando è arrivato il buio totale, la pioggia è terminata quasi subito; il
modem è spento. Il caso ha voluto che io ricordassi, non mi ha permesso il
sollievo di una distrazione. Il caso, a volte, non sembra un caso. Forse, se e
quando tornerà la luce o magari domattina, pubblicherò queste righe.
Ora ho appuntamento con un romanzo. A lume di candela.
Ore 00.52.
PS Pubblicato dopo tante ore: il blackout ne ha
richieste 15 e io meno.
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