Il colpo degli allegri infelici.

 Ieri è uscito nelle librerie il mio nuovo romanzo!
Ho messo un bel punto esclamativo per esprimere un entusiasmo che purtroppo sento tiepido e sciapo come una minestrina d'ospedale.
Ma eccomi qui! (idem).
Ora ve ne parlo un po'. E' il quarto pubblicato e il nono scritto, è divertente. Qui mi parte una breve digressione: mi è stato chiesto perché scrivo romanzi umoristici a dispetto di uno stato depressivo abbastanza evidente; gli altri 5 lavori, quelli chiusi nel cassetto, sono tutt'altro che divertenti, il fatto è che non me li pubblicano: pare io sia più brava a fare ridere... è la storia della mia vita. 
E comunque, a volte basterebbe leggere tra le righe per smorzare il sorriso.

La trama del romanzo ve la evito perché sono inetta con le sinossi. Posso dirvi che parla di tre trentenni che decidono di darsi al furto con scasso, ma tutto va storto e si trovano tra le mani un ostaggio. Si tratta di una donna, Pandora, che come la sua omonima mitologica porta scompiglio, disastri, onde anomale, scossoni emotivi. E' la "donna vittima" che alla fine della fiera si rigira tutti come gli pare e piace. 

Non c'è nulla di autobiografico, anche se ogni tanto sono un po' Pandora anche io (solo per i disastri, peraltro), ma senza farlo apposta; però ho scritto di ciò che conosco, come mi hanno insegnato tanto tempo fa, perciò ogni personaggio (beh, non proprio tutti, diciamo 4 su 6) dà segni di disturbi che vanno dal DOC al DAP e al bipolarismo. 
Anche qui, mi si dice che derido patologie serie: vero! Prendo in giro me stessa, e mi fa bene, funziona come un'eccellente psicoterapia.
E sono sarcastica? Ovvio. Giusto qualche sera fa, guardando un telefilm (Fringe) ho sentito questa frase "Il sarcastico è un romantico frustrato"... perfetta!

Ciò di cui oggi mi preme parlarvi è l'Extended Book de “Il colpo degli allegri infelici” (questo è il titolo del romanzo, edito da Morellini che è un uomo con un eccezionale senso dell'umorismo). Allora, questa invenzione del prof. Morellini consiste in una serie di contenuti raggiungibili inquadrando il QRcode presente in quarta di copertina (è quel quadrato che dentro ha delle robine che paiono un parabrezza incappato in uno sciame di moscherini o ciò che vedo sullo schermo tv quando il gatto sposta l’antenna; ma sono certa che voi siete più aggiornati di me sull’argomento).

Tra i contenuti c’è una playlist con una trentina di brani ascoltati con inquietante perseveranza (diciamo pure ossessione) durante la scrittura o che compaiono nella storia. Uno di questi è l’incipit, la prima frase di pagina 1, la canzone che in fondo ha ispirato tutta la storia.

C’è un mix di generi. Mi dispiace per i giovani, ma si tratta perlopiù di brani boomer (c’è una versione “acustic live” della Layla di Clapton che ascolterei anche di notte), anche se… ora mi scappa una breve nota biografica: sono stata concepita negli ultimissimi giorni dell’era boomer e sono nata all’ottavo mese dall’inizio della Generazione X; in cuspide, col piede in due scarpe, un po’ qui e un po’ là, ancora adesso fatico a trovare una collocazione precisa nella vita.
E sono leggermente prematura, ma ve ne sarete già accorti; pure un po' X, come Xanax.
Se vi va, buon ascolto!

E poi, ho per voi la vicenda dell'extended book e del pigiama. Qui mi parte la narrazione.
Era una di quelle notti in cui l'insonnia fa pochi sconti e mai a me; capita spesso, si.
Quella notte avevo un'amica in casa e allora non mi pareva bello uscire e girare per la città, aspettando l'alba sul Po... tutto molto poetico, ma agli ospiti pare strano; a volte anche a me, ma sono più abituata.
Mi sono alzata, ho preparato un tè, e lei mi ha raggiunta perché mi muovo come un gatto ma il bollitore fa casino e sveglia la gente.
Così è capitato che alle 3 di notte fossi sul divano, non più spettinata del solito, con occhiaie imbarazzanti almeno quanto l'abbigliamento... cioè, non è che si va a dormire con il pigiama di Armani (c'è l'ho, giuro, me l'hanno regalato per il ricovero in ospedale; ma chi si fa ricoverare alle Molinette con un pigiama di Armani?). 
Comunque, quella notte lì non avevo nemmeno il pigiama.
Taglio corto: mentre bevevo un earl grey con fettina di limone e le parlavo di Pandora, la protagonista del mio romanzo, lei mi ha filmata e ora quel video fa parte dell'extended book.

Infine, un'amica in un paio di giorni ha confezionato una sorta di presentazione dei personaggi; sono disegnati come li immaginavo, perché tra amici veri ci si legge il pensiero (non è vero, ma mi piace crederlo).
Quindi, se e quando avrete il libro, potrete vedere... vi ho intrigati con la faccenda del pigiama che non c'è, eh? Fatto apposta, ovvio. Perché in fondo, ve lo confesso ma tenetelo per voi, non sono una scrittrice, tuttavia preparo un ottimo tè, soffro d'insonnia e i miei outfit notturni sono ineguagliabili.

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