Vorrei.

 


Giorni con una canzone in testa.

Chissà come, da dove, perché è arrivata. Forse l’ho sognata; mi capita, i sogni hanno tanta musica e negli ultimi tempi pare che l’insonnia abbia lasciato campo libero a una sorta di ipersonnia di cui non mi lagno.

Però, capita d’essere su un bus… luogo ansiogeno (preferisco la metro, perché sottoterra pare tutto più quieto), lo affronto deviando il pensiero su qualche salvifico codice alfanumerico a caso, sommando e sottraendo, cercando anagrammi in parole che non ne hanno.

Arriva il controllore, mi si piazza davanti e pare stanco, impaziente di scendere almeno quanto me. Cerco nelle tasche, chissà perché ne ho sempre così tante. Se sale l’ansia non si sa quale destino sia stato riservato a qualsiasi cosa, persino ai ricordi.

Sicuro che il biglietto l’ho infilato nello zaino, e allora sbucherà fuori al prossimo scavo. Ci si spintona alla prima frenata, si rigirano libri, taccuini, penne, accendini e due o tre rossetti…

Lui, il controllore, mi fissa e mi sento bambina: sono convinta che se fossi seduta i piedi non arriverebbero a toccare il pavimento.

“Signora, non possiamo stare qui tutto il giorno”, mi dice.

“Perché no?”, penso io.

Ora i miei compagni di viaggio mi guardano con attenzione, qualcuno mi lancia occhiate accusatorie.

“Signora, vorrei…”

Oh, ecco che torna la canzone.

E allora, con un rossetto in mano, quasi fosse un microfono, intono “Vorrei illuminarti l’anima, nel blu dei giorni tuoi più fragili io ci sarò”.

E qui capita il miracolo: una ragazza dagli occhi neri, bellissimi occhi, si lascia scappare le note più acute con un volume da far tremare i vetri “Come una musica, come domenica, di sole e d’azzurro”… che voce! Ecco, quella era una scena che meritava d’essere filmata perché, tra gente che sorrideva, il bigliettaio che stentava a trattenere una risata, la ragazza dagli occhi belli e io che ci fissavamo, pareva che non fossimo più sul bus.

Sono momenti, rari purtroppo, in cui ci si sente connessi con tutti gli esseri viventi: un’energia che circola e ci fa accomodare sulle linee di uno spartito.

Si è allacciati. Il mondo ha bisogno di più musica, di cantare nei momenti meno adatti.

Vorrei.


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