Astinenza.
Sto vivendo una sorta di crisi d'astinenza. Adesso, in questo momento.
Nulla a che vedere con roba forte ma, nel mio piccolo, stanotte ho stretto i denti così forte che un incisivo si è scheggiato.
Ora, sto cercando di distrarmi facendo una decina di cose in contemporanea, e nemmeno una che mi riesca.
Intanto, le gambe saltellano, ballano su un tempo in 2/4 e 4/4 (gamba destra, gamba sinistra), praticamente una danza irlandese in autonomia. Sono ribelli, le bastarde.
Il cervello... beh, lui è lì in un angolino a riscrivere "Le mie prigioni"; se smettesse di far grattare la penna d'oca sulla carta, gli sarei grata.
Ho gli occhi gonfi, perché un po' ho pianto, e continuo a toccarmi il naso come se avessi tirato una pista lunga da qui a là.
Ho dormito a spizzichi, sognando roba ansiogena e persone che vorrei fossero qui, ma non ci sono.
Tra 32 minuti e qualche secondo (ho messo il timer) mi concederò la pastiglietta: sarà una versione riveduta e corretta, ridotta, una pillola in miniatura, ma chi se ne frega! Ora come ora, mi accontenterei di leccare il blister.
E tento di sopperire con un'altra droga legalizzata, i polmoni si ribellano.
Qui si ribella tutto, gatte comprese (nevrotiche, stamattina).
Ansiolitici: odio e amore. Perché lo faccio? E' accaduta una cosuccia, persino divertente, ma che mi ha fatto riflettere. Nei prossimi giorni ve la racconterò, che vogliate o meno.
Non sto pensando di smettere completamente, almeno per ora, ma voglio, fortissimamente voglio, diminuire il dosaggio equino giornaliero.
Vi siete accorti che sto scrivendo per far passare prima la mezz'ora, vero?
Giuro che mi dispiace di sottoporvi a questa seduta di insulsa lamentazione, ma mi pare che qui, tutti insieme ma ben lontani (resto pur sempre una sociofobica: forse pure un po' sociopatica, almeno al momento), l'ansia si spalmi in giro: se non ne sentite nemmeno un po', non mi siete utili.
Ora vado a pesarmi. La bilancia fa perdere tempo per via della distanza tra l'occhio e il display, che richiederebbe lenti speciali che non posseggo.
Vi voglio bene.
PS Penso ai tossicomani, penso al loro percorso di disintossicazione. So che ciò che sto provando ora è una cacatina di mosca, un milionesimo di cacatina, in confronto. Li ammiro e li stimo.
Solidarietà da chi, per esperienza personale, ne ha vissute e ne vive ancora (DAP, DAG, DSS e depressione). F-BO
RispondiEliminaCaro Anonimo, si può stare molto meglio. E' un lungo percorso, con ricadute e saltelli verso l'alto. Vorrei tanto dirti che se ne esce completamente, ed è possibile che così sia. Per esperienza personale, serve una pazienza da Giobbe, si sta meglio, e se ne esce (con un piedino dentro, ma va bene... è esperienza pure quella) molto cambiati. Spero almeno di tenerti un po' compagnia, di più non posso e non so fare. Comunque, detto tra noi, lo Xanax l'ho ridotto di un briciolo, ma senza non se ne parla proprio. Forza!
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