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Visualizzazione dei post da giugno, 2019

Lettura estiva: La banda dei pensionati

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Cosa leggere sotto l'ombrellone, sul divano di casa, spiattellati su una panchina, mentre si cerca di raggiungere a carponi la vetta di una montagna o abbracciati al ventilatore? Foto Barbara P. Rinfrescherà le vostre giornate, vi porterà sonni sereni, e vi bonificherà il karma (su quest'ultimo punto non mi sento di garantire, ma si può sempre provare). Ma soprattutto... vi divertirà (che fa un gran bene a l karma, qui ci metto la mano sul fuoco). Se ancora non siete convinti, ecco la foto di un lettore che sospetto, si sia lasciato coinvolgere un filino troppo dalla trama. Folto Alfonso L. E nonostante l'albero indiscutibilmente natalizio, a mio giudizio, La banda dei pensionati è una lettura estiva. Senza se e senza ma (è stato scritto d'estate, vorrà ben dire qualcosa). Se il vostro libraio non ce l'ha, si rifiuta di ordinarlo, fa un mucchio di storie, esternando così un lato del suo carattere insopportabilmente petulante, non vi co

A cena fuori: le fasi di elaborazione

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C'è un libro che dimora nella lista dei miei preferiti e di cui rubo il titolo perché calza a pennello con l'evento (qui ci starebbero alla perfezione le virgolette, ma dopo l'apostrofo mi fanno ansia) che mi accingo a narrarvi con una fedeltà che nemmeno un cane. Si tratta del romanzo di David Foster Wallace (scrittore sublime e tragicamente tormentato), intitolato "Una cosa divertente che non farò mai più". La storia narra, in chiave umoristica, l'esperienza dell'autore durante una crociera ai Caraibi. Ovviamente, non mi sono spinta a tanto: a una crociera preferisco la gastroscopia, e sia chiaro che detesto sottopormi a questo esame diagnostico che tendo a equiparare a una tortura dell'Inquisizione spagnola. Semplicemente, dopo anni, sono uscita a cena con amici. Fase 1 - La notizia. Quando mi è stato notificato l'avviso, che consisteva in  - stasera non ceniamo a casa tua, andiamo al ristorante o in pizzeria... dove vuoi&qu

Mattinata in tribunale

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Tribunale - Dopo lunga e ansiogena fila, metto lo zaino nell'apposito contenitore e schiaccio un bottone che proprio non dovevo toccare (me lo dicono tutti: "non doveva proprio toccarlo"); è che mi ricordava un pulsante antipanico e io uso tutto ciò che c'è contro il panico. Passo il metal detector. Suona un allarme che, a giudicare dalla veemenza acustica, temo sia giunta anche ai sette direttorati dell'SVR.   In attesa che mandino qualcuno dal Cremlino a dare un'occhiata, un  poliziotto mi chiede se ho qualcosa di metllico in tasca. Rispondo che non ho tasche. Propongo di togliere gli anelli alle orecchie e, se è il caso, le due corone d'oro ai molari. Il poliziotto, dopo un ragionevole tempo di elaborazione della proposta, decide di prendere un'altra giargiattola con cui mi ispeziona braccia e gambe: suona tutto. "Per caso ha delle protesi agli arti?" "Al momento no", sono sempre pessimista sul futuro.

Da soli è meglio. A volte.

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Da "L'assassino del commendatore" di Murakami AVVERTENZA: se siete tanatofobici, non proseguite nella lettura. Ci ritroveremo comunque nei prossimi giorni... se saremo ancora qui (a volte, la mia perfidia mi stupisce). Avete mai partecipato alla cerimonia di consegna delle urne cinerarie?  Io non ero nemmeno informata della sua esistenza e mi ci sono trovata da sola, con due addetti cimiteriali (o qualcosa del genere) che mi stavano a fianco come corazzieri (anche l'altezza era quella giusta). Loro, i corazzieri, sembravano stupiti e persino avviliti per via della penuria di gente in buona salute (insomma, così così) nella stanza rotonda e per la mia evidente brama di concludere tutto velocemente. Perché "confezionare" le ceneri di un defunto è un'attività che richiede lentezza meditativa e una certa quantità di packaging.  Chiariamo un concetto: ve la racconto in modalità brutale, ma sul momento c'era della sofferenza che dovevo ges