Le esche che innescano la rabbia.
Nel 2019 è arrivata la rabbia. Non la zoonosi scatenata da un virus (quella è più letale), ma l'emozione che, e qui copio dal web, "deriva dall' istinto di difendersi per sopravvivere nell'ambiente in ci si trova "; definizione che personalmente trovo corretta. Una rabbia talmente soverchiante da fare impallidire depressione, attacchi di panico, agorafobia, che infatti erano spariti, almeno nella fase acuta dell'ira. Una serie di eventi hanno trasformato un tratto della mia personalità che mi piaceva parecchio: l'incapacità di provare collera e odio . E con ciò è andata a gambe all'aria anche la convinzione che nella vita non si cambia, che si resta quello che si è e da lì non si scappa. Nonostante gli inaspettati benefici in termini d'ansia, questa novità non l'ho accolta con piacere. In alcuni momenti mi pareva di comprendere il personaggio interpretato da Micheal Douglas in "Un giorno di ordinaria follia". La violenza fisica mi ha