Panico da autosuggestione in notte temporalesca.
Stavo guardando l'ennesima replica di Fringe, un episodio un po' ansiogeno, tendente all’ agghiacciante: roba di esseri mutaforma che uccidono gli umani, poi gli trafiggono il palato con un aggeggio a tre punte per rubargli l’aspetto fisico e, mentre ci sono, anche i ricordi. Nulla che non possa sopportare (ho visto tutti i 218 episodi, più i due film, di X-Files; non sono una principiante), ma avverto una puntina di paura. Però, sul divano, con la tisana e le gatte su pancia e gambe, la paura si sgonfia; resta giusto un po’ d’apprensione. Se non fosse che è iniziato l’ormai usuale temporale. Mi piacciono i temporali, sono rilassanti e conciliano il sonno, tranne quando i tuoni fanno presumere che le saette stiano puntando al tetto sotto al quale abito. Fringe, gente che infilza i palati, temporale con pioggia tipo uragano, rombi di tuono da far tremare i vetri e io, con la pessima predisposizione alla solitudine. Va via la luce: ok, sono al buio ma almeno esco