La ghiandola che gonfia l'ipocondria
Mi sveglio con un dolorino tra collo e mandibola. Faccio finta di niente: mani in tasche inesistenti e fischietto stonando un po' per via dell'angoscia. Con la scusa di sistemare i capelli, che sono cortissimi e quindi non adatti ad alcuna manutenzione, mi guardo allo specchio inclinando la testa fino a fare scrocchiare la cervicale. Beh sì, sono un po' gonfia. Ma meglio non tastare perché se una ghiandola è infiammata bisogna lasciarla in pace. Quindi tasto. Sì, si sente una nocciolina che, da profana quale sono, secondo me ha la forma giusta per annunciare un brutto male. Ricordo che non più di una settimana fa, una persona mi ha detto che la mia tosse non è simpatica. "Quella tosse non è simpatica", testuali parole. Certo, il tizio è un edicolante, mica un medico; ma la logica ci dice che comunque maneggia riviste scientifiche, quindi non è del tutto impreparato. Mi accendo una sigaretta, tanto ormai sono spacciata. Mentre il fumo scende