Pillola rossa o azzurra. Matrix e il panico
Immagine di Mysticsartdesign Ieri sera ho rivisto per la settima/ottava volta il film Matrix (il primo della serie e, per me, l'unico). Gran bella pellicola, sceneggiatura che può solo ispirare un inchino, Keanu Reeves è Keanu Reeves, non c'è altro da dire. Ho appurato di ricordare a memoria la maggior parte delle battute; so che non è un dato significativo, ma per una come me, convinta di soffrire tra le altre cose di deficit mnemonico, è stato un bel momento in un periodo che ne riserva pochi e inefficaci a sollevarmi l'umore. Conoscendolo da cima a fondo, mi sono concentrata su aspetti che nelle sei/sette volte precedenti non avevo notato, forse perché si palesano unicamente a chi li vuole trovare a tutti i costi e per giungere allo scopo non si sottrae dal lavorare di fantasia. Detto tra noi, con un po' di sforzo si trova del materiale da usare anche nel cinepanettone. Tuttavia desidero condividere con voi alcune considerazioni, che potrete massacra